MilanoRaimondo Vianello era malato di tumore al polmone e sapeva bene che la fine stava per avvicinarsi. E una sera di circa sei settimane fa, aveva chiamato don Walter Magni, parroco da due anni e mezzo della parrocchia di Dio Padre di Milano 2, si era confessato, aveva fatto la Comunione insieme a Sandra, quindi - poiché non sapeva se, prima di andarsene, avrebbe perso conoscenza - aveva ricevuto anche lestrema unzione.
Così ieri mattina, alle 6.52, nella sua stanza al sesto piano reparto solventi dellospedale San Raffaele dovera stato ricoverato dal 4 aprile dopo che una caduta in casa aveva evidenziato un peggioramento delle sue condizioni, Vianello si è presentato al buon Dio in perfette condizioni spirituali. Non poco per uno come lui che nella chiesa di Milano 2, con la moglie, cera andato solo per assistere prima alla Comunione e poi alla Cresima di Raymond, il ragazzino che la coppia aveva adottato, figlio della loro filippina Rosalyn.
«Si è spento per una complicazione improvvisa, uninsufficienza renale» ha spiegato in ospedale la nipote Virginia Vianello, figlia del fratello Lanfranco che, con Sandra, in questi ultimi giorni non aveva mai abbandonato il capezzale dello zio. Ancora i reni, quindi. Nel 72 gliene era stato tolto uno proprio in seguito a un tumore che aveva vinto. E ieri, a tradire Raimondo Vianello, è stato proprio quellunico rene rimastogli.
Nel momento in cui è spirato Sandra Mondaini ha avuto una crisi così violenta di pianto che le hanno dovuto somministrare dei calmanti. Quindi, sempre in mattinata, è tornata nella sua casa, proprio a due passi dallospedale. Una volta nellattico allottavo piano della residenza Acquario, la palazzina immersa nel verde dove abitava da sempre con il marito, si è chiusa nel suo dolore, lasciando detto al portiere di non far entrare nessuno. E per tutto il pomeriggio e la serata non si è mai vista.
La salma dellattore ieri è stata ricomposta nella camera mortuaria dellospedale dove sono state consentite visite esclusivamente autorizzate dalla famiglia.
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