da Los Angeles
«Da bambini, mio fratello Jack ed io eravamo ossessionati dai vampiri. Jack metteva il mantello e diventava il conte Dracula, io correvo via terrorizzata». A parlare è Lily Rose Depp e la famiglia in questione è quella generata da Johnny Depp e Vanessa Paradis. Il primo gennaio 2025 Lily Rose Depp sarà al cinema in Italia con Nosferatu, remake dell'horror di Friedrich Wilhelm Murnau del 1922 dallo stesso titolo, che portava per la prima volta al sul grande schermo il famoso vampiro del romanzo epistolare di Bram Stoker.
Diretto da Robert Eggers questo nuovo horror è una rivisitazione in chiave più attuale del racconto gotico del 1897 sull'ossessione sentimentale fra un temibile vampiro e una giovane donna, interpretata dalla Depp. «Se togli i riferimenti vampireschi è una storia molto moderna quella che raccontiamo - dice la giovane attrice -. Io interpreto Ellen Hutter, una donna intrappolata nel più classico dei triangoli amorosi con, agli altri lati, un bravo ragazzo e un cattivo soggetto».
Il bravo ragazzo è Nicholas Hoult, che nel film veste i panni del marito di Ellen, l'agente immobiliare Thomas Hutter. Il cattivo soggetto è Bill Skarsgård, che dà il volto al conte Orlok/Dracula del romanzo di Stoker.
Skarsgård ci ha già abituato a ruoli terrorizzanti. È infatti il terribile clown Pennywise di IT, nella duologia tratta dal romanzo di Steven King. Robert Eggers, regista attento ai dettagli, ha promesso un vampiro ancora più pauroso delle versioni precedenti, più simile a uno zombie che al conte elegante e pallido cui siamo abituati. «Bill Skarsgård è talmente irriconoscibile che è come se non ci fosse, come se ci fosse davvero Dracula», dice Eggers, mentre Lily Rose Depp spiega che Skarsgård le ha reso facile il compito di recitare nei panni di una ragazza in preda alla paura: «Non dovevo fingere di essere terrorizzata da lui, lo ero davvero. Saranno stati i costumi, il viso, il dettaglio della voce o il particolare modo che ha di immergersi nel personaggio, fatto è che avevo davvero paura. Mi sembrava di essere intrappolata nella storia e non avere via di scampo».
Dopo il classico del 1922, centinaia di titoli, al cinema e in tv, sono usciti sotto il nome di Nosferatu, questo però è forse il remake più azzeccato. La critica americana è entusiasta e attribuisce il successo all'approccio dettagliato e rigoroso, caratteristico dei lavori di Eggers. Le scene horror, insomma, fanno davvero paura. «Abbiamo usato litri e litri di sangue finto», dice la Depp, ma il peggio l'ha passato la collega Emma Corrin (nel cast ci sono anche Aaron Taylor-Johnson e Willem Dafoe, già diretto da Eggers in The Lighthouse e The Northman). Emma Corrin infatti ha dovuto sopportare decine di topi vivi che le passeggiavano addosso.
Il regista spiega che sono stati utilizzati circa cinquemila topi vivi per alcune scene: «Per la maggior parte del tempo erano divisi dagli umani con del plexiglass che non sarà visibile sullo schermo, ma Emma Corrin per varie ore ha avuto veri topi piazzati addosso. Erano ratti addestrati ma erano ratti. Quelli in primo piano erano tutti veri, sullo sfondo ci siamo fatti aiutare dalla computer grafica, ma avere comunque sul set migliaia di topi non è stato piacevole, soprattutto per il fatto che sono incontinenti. L'odore era insopportabile».
La critica americana parla di un horror degno erede del predecessore di un secolo fa, il film, insomma, fa davvero paura. «Ma non è una paura fine a sé stessa - conclude Lily Rose Depp - è infatti un avvertimento sull'ossessione, sulle storie d'amore tossiche.
È anche il racconto di come in passato per le donne era impossibile mettere in luce la propria personalità, il proprio essere complicate. È una storia dell'orrore che ha a che fare con le debolezze umane, debolezze vere. È per questo che fa paura da sempre, dal 1922 ad oggi, più di un secolo dopo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.