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Sanremo: contro Morandi discografici e cantanti "Cose mai viste all'Ariston"

L’industria musicale: "Offensivo ridurre gli artisti a comparse". E scoppia il caso del voto (annullato) dei giurati. Belen senza mutande? Foto. VAI ALLO SPECIALE SANREMO

Sanremo: contro Morandi discografici e cantanti "Cose mai viste all'Ariston"

nostro inviato a Sanremo

Altro che immagini registrate, le bombe dentro l’Ariston sono volate davvero. Ieri c’era un clima da «day after». Sono volate parole grosse, accuse, polemiche a non finire e ancora una volta la Rai si è trovata nel caos. Tanto che si è arrivati al commissariamento dei dirigenti del Festival (come riportiamo in altre pagine del Giornale).

Sul fronte dello spettacolo, invece, due sono state le vicende che hanno funestato il Festival. Il blocco del sistema di votazione della giuria demoscopica presente nella galleria del teatro e la furiosa incazzatura delle case discografiche e dei cantanti per il ruolo minoritario dato agli artisti rispetto all’invasione di Celentano che ha monopolizzato 50 minuti di tempo e spaccato in due la competizione.

Partiamo dal primo punto. Ieri mattina, in conferenza stampa, pareva di assistere alle comiche. Da un lato il responsabile della società di rilevazione Ipr marketing, Antonio Noto, che dava la colpa alla Rai attribuendo il blocco del sistema a un calo di tensione. Dall’altra i dirigenti Rai che negavano qualsiasi problema di energia e che rimpallavano la colpa alla Ipr. La questione, alla fine dei conti, sembra che sia dovuta al fatto che la società non avesse un “server” di scorta che potesse rimpiazzare il primo andato in tilt. E, comunque, il tutto è anche da attribuire ai risparmi all’osso che si fanno di questi tempi in Rai: la società avrebbe vinto l’appalto con un ribasso del cinquanta per cento. Il fatto è che la questione ha falsato la gara: la prima sera infatti dovevano essere eliminati due big. Invece, annullata la competizione (dopo un ridicolo tentativo di votare con dei foglietti), ne sono stati eliminati in blocco quattro ieri sera: peccato che le giurie erano diverse, dunque i risultati avrebbero potuto essere differenti se si fosse proceduto come stabilito. A scanso di altri problemi, ieri pomeriggio i giurati hanno pre-votato sulla base dell’ascolto registrato, risultati che si sarebbero usati solo in caso di altri guasti.

Seconda questione: molti cantanti e la Fimi, la Federazionedell’industria musicale italiana, hanno protestato perché i cantanti nella prima serata sono stati trattati come «compare di contorno». «Si è consumato - ha detto il presidente Fimi Enzo Mazza - un vero e proprio atto di denigrazione del ruolo e dei diritti degli artisti in gara e di tutti coloro che dietro le quinte, discografici, autori, con responsabilità hanno affrontato l’evento». Anche alcuni cantanti, da Renga a Irene Fornaciari («sono stata sempre innamorata di Celentano, ora lo sono un po’ meno») a Finardi hanno rincarato la dose sottolineando soprattutto che tutta l’attenzione era concentrata su Celentano il quale ha fatto uno show nello show spezzando la gara e facendo andare in scena gli ultimi artisti a notte fonda. Cerca di stemperare la questione Morandi. «Non credo che le canzoni siano state messe da contorno. Comunque l’attenzione maggiore che c’è stata sul festival grazie alla presenza di Celentano favorisce anche tutte le canzoni, e dato che il primo impatto di Celentano poteva avere un effetto deflagrante, nei giorni che verranno sarà diverso».

In effetti ieri sera la musica ha avuto molto più spazio. E gli artisti si sono sentiti più a loro agio migliorando le performance anche grazie a una migliore resa acustica sul palco.

Si erano infatti avuti parecchi problemi anche per il cambio di band e le interazioni tra le orchestre, dato che il Molleggiato ne aveva portata una sua. A dimostrazione che l’incursione celentanesca, oltre a tutte le polemiche che si è portata dietro, ha danneggiato veramente gli artisti.

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