Milano - Al "re" delle bonifiche Giuseppe Grossi non è bastato risarcire l’agenzia delle entrate con 22 milioni di euro. Il gup lo ha rinviato a giudizio insieme al manager del gruppo, Paolo Titta, per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale, all’appropriazione indebita e alla truffa nell’ambito dell’indagine su Montecity-Santa Giulia.
Processo il 2 febbraio Il gup non ha ritenuto congrua la pena di 1 anno e 11 mesi concordata da Titta con i pm. L’accordo di Grossi con la procura sulla base di 3 anni e 6 mesi è invece saltato a causa del sequestro di orologi antichi per un valore di 6 milioni di euro. Secondo i pm gli orologi sono frutto dell’utilizzo di proventi illeciti. Grossi e Titta saranno processati il prossimo 2 febbraio davanti ai giudici della quarta sezione penale.
Grossi inoltre resta indagato in altri 2 tronconi dell’inchiesta per inquinamento ambientale e per corruzione. Il sospetto dei pm è che le decine di milioni di fondi neri accumulati negli anni siano serviti per pagare tangenti a pubblici amministratori e politici, che però al momento sono ignoti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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