Cagliari - Il giorno della rabbia e della tristezza. Delle lacrime e delle domande su una morte così assurda. Il comune di Sarroch ha proclamato tre giorni di lutto cittadino per la morte dei tre operai della Saras e Cgil, Cisl e Uil hanno indetto otto ore di sciopero regionale. Almeno 500 lavoratori da
stamane manifestano davanti ai cancelli della raffineria Saras di
Sarroch (Cagliari) nella giornata di sciopero dell’area industriale
proclamata da Cgil, Cisl, Uil e Ugl dopo la morte, ieri nella tarda
mattinata, di tre operai di una ditta esterna.
Il presidio - hanno annunciato i sindacati - si protrarrà per tutto il
giorno, mentre l’astensione dal lavoro sarà di otto ore. I corpi dei
tre, morti per asfissia o per aver respirato un gas nocivo in un
accumulatore di gasolio svuotato per manutenzione, sono stati
portati via dallo stabilimento ieri sera, dopo un lungo sopralluogo
cui hanno partecipato anche carabinieri e vigili del fuoco. Stamane è
prevista un’ulteriore verifica sull’area dell’incidente affidata alla
squadra di specialisti del nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico
radiologico).
Indagini sulla dinamica Sono diversi gli aspetti da chiarire: se il megaserbatoio
fosse stato adeguatamente bonificato da residui di anidride
solforosa prima della manutenzione; se la squadra di tecnici esterni
avesse i permessi per procedere all’operazione di routine di pulizia;
se i tre indossassero gli appositi segnalatori della presenza di C02 e
H2S nell’aria. La procedura non prevede l’uso di mascherine di
protezione nè, d’altra parte, quella antipolvere indossata dal terzo
operaio entrato nella megacisterna per soccorrere i due compagni
rimasti all’interno è servita a salvargli la vita. Elementi importanti
emergeranno dall’autopsia affidata al medico legale Roberto
Demontis. I carabinieri dovranno ascoltare anche Gianluca Fazio, 31
anni, residente a Capoterra, l’unico sopravvissuto della squadra
della Comesa srl di Sarroch all’incidente di ieri. Il giovane è
ricoverato in osservazione all’ospedale San Giovanni di Dio. Intanto,
ieri a tarda sera, Gian Marco e Massimo Moratti, proprietari della
Saras, hanno incontrati i rappresentanti sindacali dei chimici nello
stabilimento.
I sindacati verso lo sciopero generale Sciopero generale in
Sardegna.
Potrebbe essere questa la decisione dei sindacati confederali sardi
Cgil-Cisl-Uil, che questo pomeriggio alle 15 si riuniranno a Tramatza
nell’oristanese. Sotto accusa i ritardi della Regione nella stesura del
programma regionale per gli infortuni sul lavoro, tema sul quale si
chiede un tavolo di confronto con l’esecutivo guidato da Ugo
Cappellacci.
La disponibilità dell’assessore regionale all’Industria, Andreina
Farris, che anche oggi è andata allo stabilimento Saras di Sarroch,
c’è: "Massima disponibilità per discutere le problematiche della
sicurezza sul lavoro - ha detto Farris - servono linee comuni per
dare risposte". Sempre sul fronte sindacale, la Fiom ha annunciato
che si costituirà parte civile in un eventuale processo. Del resto,
sottolineano le organizzazioni sindacali, l’episodio di ieri è stato
preceduto da alcuni piccoli incidenti accaduti nelle settimane
passate.
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