Sardinia Cup nel segno di Azzurra

LA SFIDA MONDIALE SI CONCLUDE DOMANI A PORTO CERVO La regata organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda vede le italiane in testa alla classifica provvisoria

Sardinia Cup nel segno di Azzurra

Porto Cervo Dire Sardinia Cup è quasi come dire Yacht Club Costa Smeralda da quando, nel 1978, il celebre sodalizio sportivo di Por­to Cervo decise di creare un even­to biennale come risposta medi­terranea alla Admiral’s Cup, al tempo considerata di fatto una sfi­da mondiale (che non esisteva) della vela d’altura. Il palcoscenico ideale per il ri­torno di un grande nome della ve­la, quello di «Azzurra», in gara con campioni del calibro di Vasco Va­scotto e Checco Bruni (tattico di Luna Rossa), sceso in campo a contendersi il trofeo challenge con i rappresentanti di Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Isole Cayman e Svezia. Fu in occasione dell’undicesi­mo compleanno del Club che la Sardinia Cup vide la luce, con un nome che allora come oggi vuole rappresentare il legame tra l’isola e la vela. Un legame che con «Az­zurra ’83» ha poi portato la Coppa America nelle case degli italiani, che oggi si presenta del tutto rin­novato sotto la forma della 18ma edizione della Sardinia - che si conclude domani-e che quest’an­no vede ogni squadra nazionale partecipante composta da un TP52 e da un Soto 40. «Due classi all’avanguardia del­la tecnologia velica che, unite all' incomparabile campo di regata della Sardegna settentrionale, hanno offerto uno spettacolo nel solco della tradizione di questa classica dello yachting internazio­nale », ha commentato il commo­doro dello Yccs, Riccardo Bona­deo. L’ambito trofeo Audi Sardi­nia Cup è assegnato in base al risul­tato combinato dei due scafi, ma ogni classe avrà anche una sua gra­duatoria distinta in quanto la ma­nifestazione è valida anche come tappa del circuito Super Series per i TP52 e come tappa del Cam­pionato Europeo della Classe So­to 40. Vere e proprie F1 del mare, di cui ci si rende spesso poco con­to fin quando sono barche con­temporanee e scrivono brandelli di storia dello yachting. Barche e storie che un domani finiranno nel libro delle memorie, come «Vanina», «Yena» e «Dida V», vin­citori della prova d’esordio con il tricolore,«Brava»di Pasquale Lan­dolfi (’ 82, ’90, ’92 e ’96),lo squadro­ne tedesco dell’88, «Rubin XI», «Container 88», «Saudade», «Bri­bon » con timoniere d’eccezione Juan Carlos di Spagna del 2004, «Mascalzone Latino» di Vincenzo Onorato del 2005. Le prime regate hanno visto l’Italia portarsi in te­sta alla classifica provvisoria gra­zie alle ottime performance del So­to 40 «Alegre» e a un terzo e un se­condo posto del TP52 «Audi Az­zurra Sailing Team ».

Seconda po­sizione per gli Usa con l’accoppia­ta «Iberdrola Team» (Soto 40) e «Quantum Racing» (TP52), que­st’ultimo velocissimo, che rappre­sentano il team da battere, seguiti dalla Svezia rappresentata dal So­to 40 «Black Pearl» e dal TP52 «Ràn». Domani il verdetto finale.
NeRo

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