Washington - Scampato il pericolo, rimane solo la psicosi. E lo spauracchio del satellite della Nasa che questa notte avrebbe dovuto schiantarsi sulla terra finisce nel nulla. Il satellite americano Uars è infatti rientrato nell’atmosfera terrestre, distruggendosi nell’impatto, in una zona che si trova sull’oceano Pacifico. Sulla base dei dati forniti dal Centro interforse per le oerazioni spaziali della base californiana di Vandenberg, l’agenzia spaziale americana ha individuato l’ora del rientro fra le 5,23 e 7.09 di questa mattina (ora italiana). La Nasa non esclude, tuttavia, che alcuni frammenti del satelite Uars siano precipitati in Canada.
Il satellite rientrato sul Pacifico Il satellite Uars è rientrato nell’atmosfera con qualche ora di anticipo rispetto alle previsioni aggiornate in nottata nella Nasa proprio a causa del carattere imprevedibile della sua traiettoria. "L’ultimo aggiornamento della Nasa, nella notte, dava un margine di 12 ore, invece il satellite è rientrato sensibilmente prima, a testimonianza della difficoltà di calcolare traiettorie di questo tipo", ha osservato l’astrofisico Gianluca Masi, del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope. A influire sulla grande variabilità nella dinamica di rientro nell’atmosfera del satellite sono stati molto probabilmente cambiamenti avvenuti nell’atmosfera, ma è anche possibile che la perdita di un solo frammento, durante la discesa, possa avere influenzato in modo significativo l’assetto del satellite.
Alcuni frammenti sul Canada "Se i frammenti sono caduti sulla terra (e questo costituisce ancora un grande interrogativo) il Canada potrebbe essere la località più probabile", indica un messaggio su Twitter della agenzia spaziale americana. Poco prima tre messaggi sul social network ipotizzavano che Uars fosse precipitato sulla cittadina di Okotoks, a sud di Calgary. La Nasa spiega che "non è ancora chiaro" dove i frammenti siano atterranno ma dovrebbero essere circa una ventina. Ieri notte l’agenzia spaziale americana aveva precisato che parte dei frammenti sarebbero passati "sul Canada e l’Africa e sopra vaste aree del Pacifico, dell’Atlantico e dell’Oceano indiano". "I rischi per la salute pubblica - ha aggiunto la Nasa sono ormai remoti".
La Nasa rinnova anche l’invito a chiunque presuma di essersi imbattuto in un frammento di non toccarlo e di avvertire immediatamente le autorità. L’agenzia spaziale comunque tranquillizza sul fatto che i frammenti non sono "caldi e non contengono sostanze radioattivi ma potrebbero comunque essere taglienti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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