Milano - Ci risiamo. Non è ancora "sceso in campo" ma continua a far politica. Se glielo chiedono, però, Montezemolo nega tutto e dice che non ne vuol sapere di occuparsene. Il tira e molla ormai va avanti da mesi e, ogni volta, dal sito della sua associazione, Italiafutura, parte qualche siluro. Stavolta i bersagli sono due: la Lega e il ministro Tremonti.
Imprese tradite da Lega e Tremonti Il "neostatalismo municipale" della Lega e del ministro dell’Economia - si legge sul sito internet - hanno lasciato sola e tradito le aspettative della parte più viva e dinamica del Paese, e, cioè, gli imprenditori, gli artigiani e i commercianti che costituiscono, in Italia, "un enorme serbatoio di competività", quel "nerbo della nazione di cui tutti sembrano ignorare le necessità".
Ignorati i ceti produttivi È molto duro il j’accuse di Italiafutura. L’associazione che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo denuncia "l’assenza di qualsiasi voce che, in parlamento o nel governo, si batta" per i ceti produttivi. Insomma, l’Italia della manifattura "non riesce più a trovare un riferimento concreto nei partiti e nei leader, usurati, di questa seconda repubblica".
L'immobilismo della politica Eppure, insiste Italiafutura, è questa l’Italia che "è in marcia nonostante l’immobilismo della politica. Un’Italia che accetta le sfide della globalizzazione e non si nasconde dietro superficiali e velleitarie teorie neoprotezionistiche. Un’Italia che avrebbe bisogno di supporto e di attenzione ma che non ha ricevuto nulla, pur avendo dato e continuando a dare moltissimo".
L'appello ad agire Di qui l’appello - l'ennesimo appello - che fa Montezemolo: "Se non vogliamo che il nostro paese, che soprattutto sull’industria ha costruito le sue fortune, diventi una nazione di piccoli e grandi rentier ogni anno più poveri, dobbiamo agire subito, il momento delle facili promesse, dei proclami ideologici e delle profezie inutili si è da tempo consumato".
La Lega è statalista Pesante la critica rivolta al Carroccio.
"La Lega - sottolinea Italiafutura - che pure era nata, sull’onda di un tea party ante litteram, come forza di contrapposizione verso il peso del fisco, dello Stato e della sua pletorica burocrazia è oramai impegnata in battaglie ideologiche e distratta da dichiarazioni e ultimatum che mai hanno a che fare con gli interessi concreti delle piccole imprese. Al contrario il Carroccio si sta rivelando il difensore più tenace delle nuove forme di statalismo etno territoriale che si diffondono ovunque a livello locale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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