Lagos. Proseguire le trattative per la liberazione dei quattro dipendenti dellEni senza ricorrere a interventi armati. È quanto emerso dallincontro di ieri a Lagos tra il presidente nigeriano Chief Olusegun Obasanjo e lamministratore delegato dellEni Paolo Scaroni. Al centro dellincontro, oltre al sequestro avvenuto il 7 dicembre scorso nel terminale di Brass, a Port Harcourt, la tragica esplosione di martedì a Lagos di un oleodotto in cui hanno perso la vita oltre 260 persone. I dipendenti sequestrati sono tre italiani, Francesco Arena, Roberto Dieghi, Cosma Russo, e un libanese, Imad Abed.
In unintervista a Sky Tg24 Scaroni ha detto: «Il presidente nigeriano mi ha assicurato che non ci saranno azioni di forza, ed è molto fiducioso in una conclusione positiva dellintera vicenda». Lamministratore delegato ha spiegato che lEni è in contatto ogni giorno con le famiglie dei rapiti e che si tratta di un sequestro «un po particolare» perché i sequestrati parlano sia con le famiglie che con lEni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.