«Scelte che anticipano una stangata fiscale»

da Roma

Un modo per preparare la «stangata» fiscale. Ma anche la scusa per giustificare lo stop alla costruzione delle grandi opere e fare contenta la sinistra radicale. Per il centrodestra, insomma, le uscite del ministro Tommaso Padoa Schioppa e di Romano Prodi sui conti pubblici nascondono intenti politici. Si tratta di «terrorismo economico», denuncia Paolo Romani di Forza Italia.
«Il governo - spiega Maurizio Sacconi, ex sottosegretario al Welfare - ha avviato la campagna di drammatizzazione dei conti pubblici al solo scopo di coprire nuove maggiori tasse destinate a loro volta a coprire nuove maggiori spese». La conseguenza logica dell’allarme lanciato dopo il vertice notturno di domenica è la manovra correttiva, anche se il presidente del Consiglio l’ha parzialmente smentita. Una scelta «pericolosa perché - aggiunge Sacconi - delegittima le istituzioni italiane preposte al controllo dei conti pubblici, rende così più complesso il rapporto con la Commissione, non aiuta la ripresa produttiva in atto che avrebbe bisogno di incoraggiamenti». E anche una scelta contraddittoria rispetto alle annunciate modifiche della riforma previdenziale.
I conti presentati dal precedente esecutivo, poi, sono «certificati da Eurostat e promossi dall’Ecofin, dall'Eurogruppo e dalla Commissione europea, che ha approvato l'ultima legge finanziaria del governo di centrodestra. Quindi - avverte Riccardo Pedrizzi di An - Prodi e compagni non ci provino... ».
Oltre alle valutazioni politiche, ci sono i tentativi, più tecnici, di capire cosa si celi dietro le uscite del premier e del ministro dell’Economia. Per l’economista di Forza italia Renato Brunetta «il crescendo di drammatizzazione alla vigilia della trattativa con Bruxelles può portare tre risultati per il governo Prodi. E cioè: ottenere, prima di tutto, dalla Commissione la dilazione di un anno per il rientro nei parametri di Maastricht; mettere un freno agli appetiti degli alleati di governo e alle richieste dei ministri di spesa; infine, consentire di mettere da parte un gruzzolo per fare il taglio del cuneo fiscale già da quest'anno».
C’è poi il tentativo di accantonare il capitolo infrastrutture. L’allarme sullo stop ai cantieri secondo il centrodestra, servirebbe a rinviare scelte scomode. «Prodi vuole ingessare i cantieri, sempre con scuse false, pagando così le cambiali politiche a verdi, comunisti e no global, sperando di nascondere le risse nella finta maggioranza», sostiene Isabella Bertolini di Forza Italia. Le coperture, aggiunge Giuseppe Vegas senatore azzurro ed ex viceministro dell’Economia, ci sono.

«La finanziaria - spiega - va implementata: ci sono misure che vanno attuate amministrativamente, come il concordato preventivo, le misure di stretta sulla spesa, la diffida alle regioni sulla spesa sanitaria, e se non si attuano allora è ovvio che si crea un buco nel bilancio». Insomma, i soldi per Fs e Anas per il 2006 «sono in finanziaria, magari non sono tantissimi, ma per i cantieri di quest'anno ci sono».

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