In Italia è schizofrenica una persona ogni cento, a Milano ammontano a 11500 almeno i pazienti seguiti. Questa malattia psichiatrica colpisce di più gli uomini, ma a subirne le conseguenze sono soprattutto le donne che rimangono a casa ad accudire i loro cari. È la fotografia scattata da un'indagine dell'Osservatorio nazionale salute donna (Onda), secondo la quale «solo a Milano nel 2008 erano in trattamento farmacologico 11.500 persone» per questo disturbo. L'indagine punta proprio ad approfondire l'impatto di questa patologia sui caregiver, le persone cioè che assistono i malati nel quotidiano.
«Siamo di fronte a madri, sorelle, mogli "segregate" almeno 9 ore al giorno, ogni giorno, da almeno 5 anni, con gravi ripercussioni sulla propria qualità della vita - spiega l'indagine - costrette a scegliere un lavoro part-time (26%), a limitare gli spazi da dedicare a se stesse e al proprio tempo libero (43%), al partner (38%) e figli (33%), a ridurre le relazioni sociali (24%). In cambio di nulla: scarsi, se non assenti, i sussidi sociali o le badanti». La donna che assiste un proprio caro schizofrenico «ne risente sia nell'umore, con senso di impotenza, rabbia e tristezza, insorgenza di depressione (27%), ansia (68%), panico, riduzione o assenza di libido, disturbi del sonno (41%), sia a livello fisico. Si devono infatti a ciò sintomi come cistiti, emicrania, tachicardia, dolori diffusi e disfunzioni ormonali, sia con l'abitudine a comportamenti scorretti (fumo e scorretta alimentazione). Una donna sola, senza aiuti, spera solo nelle cure».
«La schizofrenia - spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano - è un disturbo mentale tra i più gravi e complessi, che si manifesta in gioventù, persistendo in età adulta, comporta un progressivo deterioramento cognitivo, sociale e personale, che richiede cure costanti e aderenza alla terapia. Oltre che una assistenza totale da parte delle persone vicine.
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