"Tre giorni di blackout per satelliti e Gps". È allarme per la tempesta solare

Si temono "fluttuazioni della rete elettrica" a causa dell'attività di un consistente gruppo di macchie solari

 "Tre giorni di blackout per satelliti e Gps". È allarme per la tempesta solare
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Continua a restare alta l'allerta degli esperti per l'arrivo nelle prossime di una nuova e violenta tempesta solare, che potrebbe duratre almeno tre giorni e provocare delle "fluttuazioni della rete elettrica".

La situazione

Per comprendere le condizioni attuali e prevedere cosa potrebbe accadere a breve, il sole viene monitorato con grande attenzione dallo Space weather prediction center della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), agenzia statunitense che in genere si occupa di previsioni meteorologiche, monitoraggio delle condizioni oceaniche e atmosferiche e tracciammento di mappe dei mari.

La situazione si è evoluta in modo rapido a partire dallo scorso 7 maggio, a causa di un gruppo di macchie solari particolarmente attive, nello specifico quelle della "regione attiva" 3664: la tempesta da esse prodotta è stata, secondo gli scienziati, la più intensa dal 2003, ma potrebbe non essere ancora finita. Nelle prossime gli esperti ne attendono una decisamente intensa che potrebbe durare 72 ore, in grado di interrompere le orbite dei satelliti, causare blackout nelle comunicazioni radio e nei Gps e produrre ancora una volta le spettacolari aurore boreali di colore violaceo o rossastro già ammirate in tutto il mondo.

La macchia responsabile

La causa sarebbe da ricercare in una macchia solare tenuta sotto controllo nell'ultima settimana, protagonista di almeno 18 brillamenti, fenomeno che precede l'arrivo di una tempesta solare. Anche questa macchia farebbe parte del gruppo AR3664, ampio ben 200mila chilometri (ovvero circa 16 volte le dimensioni del nostro Pianeta). "La regione è caratterizzata da una grande complessità", spiega il docente di Meteorologia spaziale all’università di Trieste Mauro Messerotti, "con campi magnetici molto intensi che causano una situazione particolarmente instabile. È così grande che è visibile anche a occhio nudo, ovviamente sempre con un'adeguata protezione".

I rischi

Secondo le stime dell'Aeronautica militare italiana, l'attesa tempesta potrebbe arrivare al livello G4, su una scala che va da un minimo di 1 a un massimo di 5: l'attività geomagnetica potrebbe provocare un blackout temporaneo o addirittura un collasso completo dei sistemi di rete e di protezione, fino ad arrivare a danneggiare i trasformatori.

In casi del genere, spiega la Nooa, "le correnti nelle condotte possono raggiungere centinaia di ampere, la propagazione radio ad alta frequenza (HF) potrebbe essere impossibile in molte aree per uno o due giorni, la navigazione satellitare potrebbe essere degradata per giorni, la navigazione radio a bassa frequenza potrebbe essere interrotta per ore l’aurora potrebbe essere osservata a una latitudine geomagnetica di 40°".

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