Il nucleo di Marte sarebbe di dimensioni più ridotte di quanto teorizzato fino ad oggi. Analizzando i dati derivanti dallo studio di numerosi terremoti che si sono verificati sulla superficie del Pianeta Rosso, in tutto oltre 1.500 quelli registrati dalla sonda Insight della Nasa, alcuni scienziati hanno dedotto di poter ipotizzare che circa 150 chilometri sotto la sua crosta si troverebbe uno spesso strato di magma vulcanico incandescente e radioattivo.
L'obiettivo di comprendere cosa potesse celarsi nel cuore di Marte era da sempre stato in cima alla lista di tutti gli esperti che si sono occupati di condurre degli studi sul Pianeta Rosso. Dato che per sondare la struttura interna della Terra gli scienziati si sono basati a lungo sull'analisi delle onde sismiche, altrettanto è stato fatto anche per Marte. A partire dal 2021, quindi, gli astronomi hanno utilizzato il lander Insight per raccogliere preziosi dati sui terremoti che si sono registrati sulla superficie del Pianeta Rosso.
Potendo, tuttavia, fare affidamento su un unico sismometro, gli studiosi non sono riusciti ad accumulare le informazioni dettagliate di cui avevano bisogno per sondare la struttura interna di Marte: le scosse registrate, numerose pur se di non grandissima intensità, hanno permesso di fare delle ipotesi solo sugli strati più superficiali, la crosta e il mantello del pianeta.
Ecco perché sul nucleo è rimasto a lungo un velo di mistero. Le scarso numero di scosse che si sono propagate fino a grandi profondità avevano spinto gli esperti a ipotizzare che esso avesse un raggio di ben 1.800 chilometri e che non fosse particolarmente denso. L'unica speranza, per poter entrare in possesso di dati più significativi, era che si verificasse un evento sismico di grandi proporzioni, e così è stato.
L'aiuto, totalmente inatteso, è arrivato dal cielo. Nel 2021, infatti, un meteorite ha centrato la superficie del pianeta, schiantandosi nell'emisfero opposto a quello in cui si trovava Insight: le onde sismiche causate dalla collisione hanno attraversato quindi anche il nucleo di Marte prima di essere registrate dai macchinari, contribuendo a sviluppare due studi differenti che hanno condotto al medesimo risultato.
"Il meteorite è stato il punto di svolta" ha dichiarato il geofisico dell'Université Paris Cité Henri Samuel, che aveva già ipotizzato per Marte l'esistenza di uno spesso strato di magma attorno al nucleo. Ora ci sarebbe anche la conferma grazie alle prove sismologiche. Il Pianeta Rosso non sarebbe fatto come la Terra. Secondo il gruppo di scienziati dell'Eht di Zurigo guidati dal dottor Amir Khan il nucleo avrebbe un raggio di circa 1.650 km e sarebbe composto da una sfera molto densa e ricca di ferro, caratterizzata da una minore presenza di elementi leggeri.
Esso sarebbe circondato da uno spesso strato di materiale lavico incandescente e radiattivo, che invece non si dovrebbe trovare all'interno del nostro Pianeta. Questa scoperta apre nuovi orizzonti nell'ambito delle ricerche astronomiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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