Lo affermano i cardiologi di tutto il mondo: lo scompenso cardiaco (cuore stanco)sarà la grande epidemia di questo secolo, oggi in Europa ne soffrono 14 milioni di persone. La ricerca scientifica sente quindi lesigenza di approntare rimedi capaci di contrastare il pericolo. Al congresso della Società europea di cardiologia, che sè appena concluso a Vienna, è stato presentato lo studio Aloft che rivela lefficacia di un anti-ipertensivo (Rasilez) nello scompenso cardiaco. Nello studio in parola, questo farmaco è stato aggiunto alla terapia standard, basata su ace-inibitori e bloccanti dei recettori dellangiotensina, per dodici settimane. Risultato: questaggiunta riduce di almeno 5 volte una sostanza detta Bnp (peptide natriouretico cerebrale) rilasciata dai ventricoli del cuore, che aumenta notevolmente quando i sintomi dello scompenso cardiaco peggiorano. Il professore John McMurray, uno dei coordinatori dello studio Aloft, cattedratico nelluniversità di Glasgow, ha confermato lefficacia di questa associazione di farmaci, sottolineando che «Rasilez ha dimostrato un buon profilo di sicurezza e tollerabilità, simile al placebo, in questa popolazione di pazienti difficili da trattare».
Naturalmente, ha aggiunto, bisogna condurre nuove e più ampie ricerche in questa direzione; ma i primi risultati sono confortanti. Dello stesso parere è il professore Aldo Maggioni, che ha partecipato allo studio come componente del comitato esecutivo e che dirige in Italia il Centro studi dellAssociazione nazionale cardiologi ospedalieri. «La netta riduzione del peptide indicatore dello scompenso cardiaco», ha dichiarato «fa ritenere molto probabile un sensibile miglioramento sia della quantità sia della qualità di vita dei pazienti scompensati».
Questa grave patologia, sempre temibile, è più frequente nei pazienti ipertesi: provoca, ogni anno, un alto numero di ricoveri ospedalieri. Diagnosticata tardi e curata in modo non rigoroso può rivelarsi mortale.
Rasilez è stato approvato negli Usa in marzo e in Europa nel mese di agosto di questanno. Rappresenta il primo duna nuova classe di farmaci anti-ipertensivi: agisce infatti come inibitore diretto della renina.
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