Alla vigilia di Eima, il salone delle macchine agricole che si terrà a Bologna dal 10 al 14 novembre, Goldoni, tra le più importanti realtà nazionali del settore (previsione fatturato 2010: 71 milioni di euro), annuncia un nuovo importante accordo che costituisce un passaggio fondamentale del suo processo di internazionalizzazione. Il Gruppo modenese ha sottoscritto un contratto con Sahsuvaroglu, società di Istanbul leader nel business delle macchine agricole, per la commercializzazione in Turchia di otto modelli della propria gamma di trattori.
«Il primo anno ne verranno venduti 120 - spiega il presidente Leo Goldoni - ma i volumi previsti a partire da fine 2011 sono di circa 500 macchine all'anno, per un giro di affari di 5 milioni di euro, che diventeranno 1000 nel medio periodo». La Turchia, che presenta punte di 40.000 trattori venduti all'anno, rappresenta il sesto mercato mondiale del settore. Dopo un 2009 deludente dovuto alla crisi globale, l'anno in corso dovrebbe chiudersi con oltre 30.000 macchine commercializzate, buona parte delle quali di media potenza: un comparto in cui Goldoni vanta un'indubbia supremazia tecnologica.
«In Turchia - prosegue Leo Goldoni - porteremo il trattore specializzato compatto STAR 3050, il più apprezzato mezzo da frutteto e vigneto in Italia, e sette modelli evoluti della gamma trattori isodiametrici (Ndr: con le quattro ruote uguali) delle famiglie Euro, Maxter e Cluster». Intanto ottime risposte dai mercati internazionali continuano ad arrivare per il rivoluzionario Quasar 90, trattore polivalente che riunisce in sé le caratteristiche di un mezzo isodiametrico e di un mezzo a cingoli, dunque molto maneggevole ma capace di lavorare con la massima aderenza al suolo. Un'innovazione grazie alla quale la scorsa estate Goldoni è riuscita a ottenere una commessa da 8 milioni di euro dalla sudafricana Agrico Machinery, aprendosi un mercato totalmente nuovo.
Il Quasar è frutto di quattro anni di sperimentazione ed ha richiesto investimenti per 4 milioni di euro. «Siamo convinti che buona parte del nostro successo risieda nell'efficienza e nella lungimiranza del nostro reparto progettazione - commenta il presidente. - Basti pensare che dal 1998 ad oggi abbiamo investito 60 milioni in tecnologia e innovazione». Altri 4 milioni saranno impiegati nel 2011 per la creazione di una nuova serie di trattori compatti e ultraspecializzati.
L'internazionalizzazione è l'altra chiave di volta della strategia anticrisi attuata dal Gruppo modenese.
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