Lo scudo fiscale è partito bene e potrà contare su un flusso di circa 100 miliardi di euro di cui 20 circa andranno nei capitali delle imprese fornendo così una boccata di ossigeno provvidenziale in un momento di crisi. Le banche, italiane ed estere, tracciano un primo sommario bilancio del provvedimento partito qualche giorno fa. Da parte degli operatori del settore comunque c'è qualche preoccupazione sulla prossima scadenza del 15 dicembre per la mole di lavoro che arriverà negli ultimi giorni e che sarà composta peraltro dalle pratiche più complesse.
«È ancora molto presto per tracciare un bilancio - spiega Paolo Molesini, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Private Banking - le pratiche che sono arrivate sono quelle più semplici, le più complesse arriveranno solo tra qualche settimana». Per Molesini la stima è di circa 100 miliardi di cui (a parte i 5 che andranno in tasse) 20 andranno nel comparto immobiliare e 20 nell'industria.
«Lo scudo è partito bene, siamo soddisfatti - afferma
Massimo Furno - responsabile Private Banking di Deutsche Bank in Italia - in un primo momento sono arrivate le pratiche semplici come il rientro di liquidità e valuta in euro e ora stanno arrivando quelle più complesse».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.