Roma - Voto di fiducia alla Camera domani e via libera finale del Parlamento giovedì: lo
scudo fiscale, insieme a un pacchetto di misure correttive
all’ultimo decreto legge anticrisi del governo, sta per
diventare legge. Il governo ha
posto alla Camera la fiducia sul decreto legge. L’annuncio è stato fatto dal ministro per i
rapporti con il parlamento, elio vito. Il voto secondo
prassi si svolgerà domani a 24 ore di distanza
dall’annuncio, con le modalità definite dalla conferenza
dei capigruppo di montecitorio. Per l’approvazione finale
del provvedimento, che scade sabato prossimo, mancherà poi
l’esame degli ordini del giorno e il via libera al disegno
di legge di conversione.
Le proteste Proteste da parte delle opposizioni, che
attaccano l'esecutivo nel metodo ma soprattutto nel
merito. Ma la Guardia di finanza e
l’Agenzia delle entrate fanno sapere che la consistenza dei patrimoni degli
italiani detenuti all’estero che "potrebbero essere rimpatriati
aderendo allo scudo fiscale è di quasi 300 miliardi di euro".
La firma di Napolitano Il capo dello Stato valuterà il provvedimento dopo la sua approvazione da parte del Parlamento. Ma, si ragiona in ambienti parlamentari, la scelta di firmare da parte di Napolitano sarebbe a questo punto una strada obbligata dal momento che l’attuale decreto recepisce alcune correzioni chieste espressamente dal Colle e contiene una serie di norme già operative. Ciò non esclude che Napolitano, come in altre occasioni, possa poi spiegare, nelle formule che riterrà più opportune, le sue scelte e il loro ancoraggio istituzionale. Il provvedimento scade sabato prossimo, 3 ottobre, e dunque il tempo a disposizione è ormai poco: difficile quindi immaginare che vi sia spazio per ulteriori modifiche nonchè per un maxiemendamento.
Il rientro dei capitali dall'estero Grazie allo scudo fiscale potrebbero rientrare in Italia quasi 300 miliardi di euro detenuti all’estero. L’Ocse stima come cifra di denaro che orbita nei paradisi fiscali 7mila miliardi di dollari, di questi 1.600 sono riconducibili ad attività criminali. "Quasi 300 miliardi di euro - affermano le Fiamme gialle e l'Agenzia delle entrate - è la consistenza dei patrimoni italiani detenuti all’estero che potrebbero essere rimpatriati con lo scudo fiscale" di questi 125 miliardi si troverebbero in Svizzera e 86 in Lussemburgo. Si intensifica, poi, l’attività di verifica della Guardia di finanza mettendo "in campo mille verifiche fiscali delle 5mila in corso". Queste verifiche sono "dedicate al contrasto continuo dei fenomeni legati all’evasione fiscale internazionale: i fittizi trasferimenti all’estero delle residenze delle persone fisiche giuridiche, la presenza nel nostro territorio di stabili organizzazioni, non dichiarate al fisco, i gruppi multinazionali esteri, le pratiche di tranfericing destinate a trasferire redditi in paesi con regimi fiscali di favore".
I capitali criminali "I capitali criminali non saranno rimpatriati". Al convegno sui paradisi organizzato dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle entrate, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha assicurato che con lo scudo fiscale non saranno riportati in Italia i capitali crimnali: "Non credo che la criminalità si servirà di questo strumento. I capitali criminali o sono in Italia perfettamente sbiancati o continueranno la loro attività all’estero. Credo che la principale causale del rimpatrio sia quella di continuare l’attività di impresa in una fase in cui la bancabilità delle imprese viene messa in difficoltà dalla crisi".
L'iter parlamentare "Pensiamo che entro giovedì - afferma il sottosegretario al Tesoro, Luigi Casero - il provvedimento sia chiuso". Secondo il tam tam parlamentare, il governo dovrebbe chiedere la fiducia oggi pomeriggio (o al massimo domani mattina facendo però slittare l’ok finale a venerdì) in seguito alle votazioni dell’Assemblea sulle pregiudiziali di costituzionalità. La decisione di porre la fiducia è "un atto antidemocratico - incalza il presidente dell’Idv Massimo Donadi - di una gravità estrema che rivela il vero volto di questa maggioranza". È un’operazione "di alto riciclaggio - attacca Antonio Di Pietro - portata avanti da una sofisticata banda di criminali". "Di Pietro, è la controreplica del Pdl, "punta a uno sbocco eversivo. Il problema serio - aggiunge il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto - è costituito dal fatto che il Pd gli va dietro come i bambini che seguivano il pifferaio di Hamelin".
Anche perchè, è la convizione ribadita da maggioranza e governo, le modifiche introdotte al Senato che hanno allargato le maglie dello scudo fiscale, introducendo garanzie anche per il falso in bilancio e facendo saltare le norme antiriciclaggio nonchè l’obbligo per gli intermediari di segnalare operazioni sospette legate "al finanziamento del terrorismo", sono novità necessarie: "Il motivo dell’ampliamento dello scudo - spiega il sottosegretario all’Economia Casero - è legato al fatto che per come era previsto aveva poco appeal".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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