Una scuola per capire il nostro Meridione prendendo in prestito le sue idee

Sarà una sorta di corso universitario non accademico in cui si discuterà di temi come l'identità e la prospettiva

Una scuola per capire il nostro Meridione prendendo in prestito le sue idee
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Riflettere sullo sviluppo di un paese significa porsi il problema della qualità della sua classe dirigente. Ma le persone non sono oggetti che si forgiano, semmai si accompagnano per un tratto di strada affinché reciprocamente ci si liberi dalle catene dell'ignoranza, sempre in maniera provvisoria e imperfetta. In tal senso, è stata pensata la Scuola estiva di Montenerodomo, giunta alla sua terza edizione. Dal 15 al 20 luglio, presso il parco archeologico di Jovanum, a Montenerodomo, in provincia di Chieti, alle pendici del massiccio della Maiella, si terrà la terza edizione della Scuola estiva promossa dal comune di Montenerodomo e dal Centro Studi per i Problemi del Mezzogiorno, realtà che nasce nell'ambito delle attività del Parco Letterario Benedetto Croce e l'Abruzzo. La Scuola è incentrata sui temi dello sviluppo delle aree interne del Meridione e ospiterà studentesse e studenti provenienti da diversi atenei del Centro e del Sud Italia. In particolare, saranno presenti in forma stabile studenti e docenti delle università «Federico II» di Napoli, di Campobasso («Unimol»), di Teramo, dell'Aquila e della «Gabriele d'Annunzio» di Chieti-Pescara. Dal fitto programma, sottolineiamo due tematiche.

Con riferimento all'identità, nella sessione «Memoria e speranza» è posto l'accento su una dimensione storica e ideale. In quelle terre, sul finire della Seconda Guerra Mondiale (1943) si costituì la «Brigata Maiella», l'unità di partigiani che contribuì alla liberazione dell'Abruzzo, delle Marche, dell'Emilia-Romagna e del Veneto. Questa storia verrà ricordata attraverso la visita al sacrario della Brigata a Taranta Peligna e la discussione sui libri di Nicola Di Tullio, La strada di Santina, e di Edoardo Puglelli, Lottavano per il pane e la libertà. Il primo è un romanzo ambientato in un paese sul versante orientale della linea Gustav, mentre il secondo è una ricerca storiografica sul ruolo della resistenza nel territorio della Valle Peligna. Che cosa accadde in Abruzzo durante la fase dell'occupazione, come si sviluppò la resistenza e, soprattutto, come nacque la «Brigata Maiella», fa il paio con la microstoria dei piccoli. Poveri cristi provenienti da tutto il mondo che, per ragioni tragiche e fortuite, incrociano le loro esistenze e questo incontro cambierà per sempre le sorti della loro piccola comunità e della comunità globale. Con riferimento alla prospettiva, nella sessione «Radici e idee» si affronterà la questione dei beni comuni e della loro amministrazione. A partire dalla lezione di Giuseppe de Thomasis (1767-1830), originario di Montenerodomo e ripartitore dei beni feudali e demaniali per l'Abruzzo, e dalle teorie del premio Nobel Elinor Ostrom, si discuterà della governance dei commons e del ruolo delle istituzioni della società, come risposta alla tragedia delle scelte pubbliche. Come ha dimostrato la Ostrom, all'interno delle comunità possono emergere dal basso regole e istituzioni di non-mercato e neanche di pianificazione pubblica, in grado di assicurare una gestione condivisa ed efficiente. E anche la proprietà nella forma di vicinale, tipica delle montagne alpine e appenniniche sono istituzioni della comunità. Come precisa la Ostrom, per policentrismo, ovvero per «plurarchia», usando l'espressione cara a Luigi Sturzo, si indica una pluralità di centri decisionali interdipendenti sulla gestione di una risorsa.

Sotto quali condizioni i vari livelli cooperano come un unico sistema o entrano in conflitto è l'agenda di ricerca che crediamo possa contribuire allo sviluppo delle aree interne del nostro Paese e ragione di studio per l'emergere di una classe dirigente allergica alla deriva ideologica di ogni tipo e ideale.

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