Se la «live music» emigra in provincia

Mettete assieme affitti esorbitanti, speculazioni immobiliari, alcune norme legate all'impatto acustico spesso ambigue, parcheggi scomodi (o che costano una fortuna) nonchè il solito traffico, e capirete il perché della chiusura o delle grandi difficoltà di tanti (troppi) locali milanesi, dove la musica dal vivo rappresenta il piatto forte. E, di contro, l'ascesa di un bel numero di club della provincia. Lontani soltanto qualche decina di chilometri d’autostrada dal capoluogo, presentano caratteristiche assai apprezzate sia dai musicisti sia dagli appassionati. Succede così che una buona fetta della programmazione live rock e dintorni di «serie A», un tempo appannaggio dei cittadini Rainbow, Rolling Stone o Propaganda, solo per citare alcune storiche insegne che hanno chiuso i battenti negli ultimissimi anni, ora arricchisca per esempio il cartellone del Live Club di Trezzo. Non un locale qualunque quello del comune in riva all'Adda, al confine con la provincia bergamasca, bensì «il secondo club più grande e frequentato del Nord Italia (alla fine del 2008 gli spettatori paganti furono oltre 100 mila, ndr)», come puntigliosamente precisa il direttore Fulvio De Rosa, milanese in trasferta, «spesso scelto da artisti e promoter per fissare la data un tempo appannaggio del capoluogo lombardo». Niente male, in tempi di crisi. A rendere appetibile la location, sorta in una zona condivisa da industria e grande distribuzione, dotata di ampio parcheggio e a metà strada tra gli scali di Orio e Linate, una struttura polifunzionale e all'avanguardia disposta su due livelli e modulabile in più sale di oltre 1.600 metri quadrati (con bar e ristorante interni che provano mediare tra qualità e prezzi accessibili) costruita da zero e ad hoc per la musica dal vivo nel 2007. «Abbiamo investito sull'accoglienza e su una parte tecnica di primissimo livello - aggiunge De Rosa -. Quanto alla programmazione, diversamente da altre realtà, abbiamo puntato su proposte oculate, se vogliamo di nicchia, ma sempre di qualità. Per certi versi, coltiviamo cinque anime differenti: elettronica, metal, reggae, grandi eventi e tribute band. Ognuna porta con sé dei micro-pubblici competenti e fedeli, non solo da Milano e provincia, ma anche dalla Brianza, dalla Bergamasca e dal Lecchese». Ricordato che i biglietti possono essere tranquillamente acquistati online, senza dover sborsare diritti di prevendita, spiccano tra gli ospiti della prima parte dell'anno Club Dogo (19 febbraio), Virgin Steele (26 febbraio), Saxon (15 marzo), Le Vibrazioni (19 marzo), Alborosie (26 marzo) e un quartetto capitanato da Terry Bozzio, storico batterista di Frank Zappa e dei Missing Persons, e da Tony Levin (18 aprile).
Attenzione: in riva all'Adda non c'è solo il Live Club. Sempre a Trezzo, da qualche tempo si sta facendo conoscere a suon di concerti prevalentemente incentrati sulla scena indie-rock internazionale l'Amigdala Theatre (www.amigdalateathre.com). La particolarità di questo piccolo club? Cambiare faccia a ogni concerto. Nel senso che i suoi ideatori credono molto ai «visual», così tutte le pareti finiscono per essere regolarmente rivestite da video-proiezioni che non possono passare inosservate.
Altro esempio. A una manciata di chilometri di distanza da Trezzo (e da Milano), in quel di Mezzago, comune di quattromila anime nel territorio della neonata provincia di Monza e Brianza, «resiste» dal lontano 1987 il Bloom (www.bloomnet.org), centro multiculturale che si è sempre distinto tanto per la ricca programmazione musicale, cinematografica e artistica quanto per una miriade di iniziative, magari talvolta politicamente indirizzate, ma tutto fuorché omologate.

Da sempre fucina di talenti, il club, sebbene dalle dimensioni ridotte (oltre alla sala concerti sono a disposizione anche un bar, libreria e una sala per cinema e teatro), ha fatto la storia della musica dal vivo di casa nostra. Tanto per intenderci: Nirvana e Green Day hanno suonato qui, prima di diventare grandi, davanti a un centinaio di persone. Non si chiama forse lungimiranza questa?

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