La rasoiata di Ignazio La Russa che, poco disposto a fare la corsa in gruppo domenica ha lanciato la candidatura di Maurizio Lupi a sindaco di Milano, ha evidentemente segnato il rompete le righe in un centrodestra che a questo punto dovrà cominciare a mettere carte e soprattutto candidati in tavola. E così ieri la replica è toccata al segretario regionale di Forza Italia Alessandro Sorte che ha deciso di mettere in campo un nome di gran peso come quello di Letizia Moratti. E così al momento a sfidarsi sono uno degli assessori «intelligenti» di Gabriele Albertini e colei che da Silvio Berlusconi fu scelta per proseguire il buongoverno del centrodestra in città: completandone molte opere, bloccandone altre come i parcheggi e lasciando una segno nella storia non solo del Paese, regalando a Milano l'Expo del 2015. Oggi è di stanza al parlamento europeo dove porta in dote le sue relazioni internazionali di altissimo livello, ma evidentemente un ritorno a Palazzo Marino è una prospettiva che l'attira.
Ma siccome la politica è scienza da dimostrare more geometrico, è evidente che al quadrilatero dei moderati manchi al momento la sponda Lega. Dove non è un mistero che Matteo Salvini non veda assolutamente di buon occhio e per diversi motivi sia Lupi che Moratti. E che quindi le ultime impreviste proposte siano state due belle dita nei suoi bulbi oculari. Forse approfittando degli ultimi risultati elettorali di un Carroccio che in città si è a dir poco impantanato. E che quindi non a caso puntava a un rilancio individuando dei candidati civici che potessero essere considerati espressione dell'intera coalizione. Di qui i movimenti intorno al prestigioso curriculum e alla rete istituzionale non solo di Ferruccio Resta, uno che a nemmeno cinquant'anni era rettore del Politecnico, una delle più prestigiose università del mondo e oggi è considerabile una riserva (di gran lusso) della Repubblica a disposizione per un incarico importante. Un accordo sul suo nome sembrava fattibile e forse anche fatto, ma poi l'esuberanza di La Russa ha rimescolato un po' tutto.
Perché, a guardare i numeri, questa volta il mazzo tocca a Fratelli d'Italia e un successore di Attilio Fontana in Regione più probabilmente griffato Lega, magari il bravo assessore Guido Guidesi, potrebbe costringere a cercare il sindaco su altre sponde.
Forse quelle di Assimpredil, da dove Regina De Albertis guarda con grande interesse il piano nobile di Palazzo Marino o il fronte ospedaliero da dove sembrava che la Russa avrebbe voluto pescare il prestigioso nome dell'oncologo Paolo Veronesi.
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