«Se suono la chitarra non è perché temo il confronto con papà»

Nonostante faccia il musicista come papà non si è nascosto dietro improbabili alias. Tuttavia, Giovanni Baglioni, 26 anni, romano, figlio di Claudio e Paola Massari (cioè, colei che è a tutti gli effetti la musa della celeberrima «Questo piccolo grande amore»), ha evitato di scimmiottare l'inossidabile icona del cantautorato romantico e ha optato invece per una strada forse più impervia, dove per altro sembra essere solo ed esclusivamente la passione per la musica a dettare legge.
Già, perché il riccioluto Giovanni, in concerto questa sera al Blue Note di via Borsieri 37 (ore 21, ingresso 20 euro), non canta: fa solo musica strumentale con la propria, inseparabile chitarra acustica.
Basta navigare sul web (ai più interessati segnaliamo che in rete si trova pure un concerto streaming videoregistrato al «The Place», il locale della capitale che per primo gli ha concesso fiducia) per rimanere piacevolmente sorpresi dall'approccio spettacolare dell'allievo di Pino Forastiere, fan e discepolo dell'australiano Tommy Emmanuel e, soprattutto, di Michael Hedges, compianto genio a stelle e strisce della chitarra acustica contemporanea.
La forza del ragazzo dall'evidente somiglianza fisica con l'illustre genitore? Abbinare una tecnica strumentale fuori del comune ad una certa qual accessibilità. «Credo che non si debba per forza essere di nicchia per fare musica strumentale», argomenta Baglioni junior. «Anzi, sono dell'avviso che nel mio caso gli accorgimenti e le tecniche applicate al linguaggio chitarristico siano al servizio di idee ben più popolari rispetto ai miei modelli di riferimento che, alle orecchie dei più, possono apparire magari troppo concettuali e minimalisti».
Per quanto privo di una preparazione accademica vera a propria, Giovanni Baglioni, studente fuori corso alla facoltà di giurisprudenza («su questo mio padre, che si è laureato pochi anni fa in architettura, non può avere nulla da ridire», scherza), tiene tra le mani la chitarra (regalata naturalmente dal padre) sin da quando ha otto anni: «Ho sempre ascoltato di tutto e se devo essere sincero nutrivo, come molti, non pochi pregiudizi verso la musica strumentale. La pensavo effettivamente limitata e limitante - racconta -. Poi, ho ascoltato "Only" di Tommy Emmanuel ed è stata una folgorazione. Ho capito che scrivere per chitarra acustica e poi fare uscire dalle mie mani e dal mio strumento le mie composizioni era davvero quello che volevo. È stata una scelta naturale. Non certo una passione dettata dall'opportunità di sfuggire al confronto con il padre cantautore». A proposito, Claudio pare parecchio soddisfatto del figlio: «Per quanto abbia nei suoi confronti ancora oggi quasi un pizzico di timore reverenziale, devo ammettere che di fronte alle mie cose c'è una sorta di ribaltamento di ruoli. Infatti, sempre più spesso papà prova e dimostra sincera ammirazione sia per il mio stile sia per i miei pezzi. Anzi, di recente mi ha detto che possiedo doti compositive superiori alle sue. Un complimento che mi ha fatto un gran piacere».
Stasera al Blue Note, oltre a interpretare una manciata di cover a firma Michael Hedges, Giovanni Baglioni promette di presentare in anteprima i 10 brani che andranno a comporre «Anima meccanica», vale a dire il suo debutto discografico in uscita a maggio (per una major: la firma sarà apposta nelle prossime settimane): «Di sicuro per questa mia prima volta nel tempio del jazz milanese sarò molto emozionato, ma è un'occasione troppo importante, che voglio sfruttare appieno. Anche per dimostrare che se salgo su un palco tanto prestigioso è perché ho qualcosa di nuovo da dire e non perché sono figlio d'arte. Che cosa aspettarsi dal disco di esordio? Non avevo certo la pretesa di esordire con un album concept o chissà cosa.

Per questo ho scelto di realizzare una raccolta di brani di musica acustica contemporanea decisamente varia per sapori e atmosfere: a seconda dei casi, languide o incalzanti, allegre o meditative. Sarà comunque tutta musica originale, suonata e prodotta dal sottoscritto».

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