Roma - Oggi la camera ardente in Campidoglio, domani i funerali a San Lorenzo al Verano. Maledetto lunedì: Roma, e la Roma, si risvegliano orfane di Franco Sensi, l’uomo che per tre lustri ha guidato la sponda calcistica giallorossa della Capitale riportandola ai vertici del calcio italiano. Si è spento alle 23.35 di domenica sera, nel suo letto del policlinico Gemelli. E quello di ieri, per la città eterna, diventa un risveglio triste, anche se da tempo il presidente della Roma era malato e aveva lasciato già da un po’ le redini della società alla figlia, Rosella.
Arrivano subito i messaggi di cordoglio dal mondo del calcio. Il Milan, l’Inter, la Juventus, i cugini-rivali della Lazio piangono la scomparsa del combattivo presidente-petroliere. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, apre le porte della casa comunale per l’ultimo saluto della città a Sensi: la camera ardente sarà allestita nell’aula Giulio Cesare, stamattina dalle 9.30 e domani, prima dei funerali, dalle 8 alle 11.
Qualcuno propone già di intitolare una strada al patron giallorosso, e Alemanno rilancia: il futuro nuovo stadio della Roma sia intitolato proprio a Franco Sensi. Ma i più colpiti e addolorati, come è ovvio, sono i tifosi giallorossi e i calciatori della Roma. I primi proprio domenica avevano esultato per l’arrivo dal Real del brasiliano Julio Baptista, l’ultimo «colpo» del presidente. E oggi lo piangono anche a Fiumicino, aspettando lo sbarco nella capitale dell’attaccante: «Se ne è andato un pezzo della storia della Roma, una grande persona: è un giorno triste».
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