Napoli - Oltre cento agenti del centro operativo della Dia di Napoli hanno eseguito quattro decreti di sequestro emanati, su proposta del direttore della Dia, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di oltre 30 prestanomi di persone appartenenti al clan dei Casalesi. Il sequestro, per oltre 50 milioni di euro, è il più grande effettuato nel Casertano dai tempi dell’operazione Spartacus che, alcuni anni fa, assestò un durissimo colpo alla camorra.
Il tesoro dei Casalesi Beni per oltre 50 milioni di euro sono stati sequestrati dagli agenti della Dia di Napoli nei confronti di oltre trenta prestanome del clan dei Casalesi, a cui facevano capo 34 beni immobili, 9 società, 24 autoveicoli tra i quali camion e autocisterne, 87 rapporti finanziari con istituti di credito delle province di Napoli e Caserta. L’operazione "Cinquanta" è stata condotta da oltre cento agenti del Centro operativo Dia di Napoli su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il sequestro è il più grande operato a Caserta dai tempi dell’operazione "Spartacus" ed è frutto di indagini patrimoniali che hanno portato all’emissione dei provvedimenti nei confronti di 5 persone e di 30 prestanome riconducibili ai Casalesi. Personaggi dietro i quali si nascondevano attività di reimpiego e di riciclaggio dei proventi dell’attività criminale dell’organizzazione camorristica. I beni sono riferibili a persone già detenute per associazione per delinquere di stampo camorristico e già tristemente note alle cronache giudiziarie: Giuseppe Setola, ritenuto il capo dell’ala stragista del clan; il fratello Pasquale Setola; Antonio Della Ventura; Giosué Fioretto e Nicola Verolla. Le indagini patrimoniali hanno svelato numerosi altri immobili e società intestate a insospettabili terze persone per evitare che l’attività investigativa potesse arrivare al loro sequestro grazie all’attuale normativa antimafia.
Sequestrati i beni di Setola C’è anche Pasquale Setola, fratello del capo dell’ala stragista dei Casalesi Giuseppe, tra i destinatari del provvedimento di sequestro di beni operato dagli agenti della Dia di Napoli. L’uomo, attualmente detenuto, è un imprenditore attivo nel settore degli appalti pubblici attraverso la società "General Impianti Sas di Massimiliano Pagano & C." di Casal di Principe, roccaforte del clan nel casertano. Setola, oltre a essere affiliato dell’organizzazione criminale, è stato individuato come terzo intestatario di numerosi dei beni illecitamente accumulati e oggetto del sequestro di oggi.
Era, infatti, il titolare di imprese commerciali, poi cedute a terzi per evitare i sequestri una volta che la caratura del fratello Giuseppe era aumentata per essere coinvolto negli omicidi avvenuti nel corso dell’estate 2008 sul litorale casertano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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