Che sia una serie tv unica nel suo genere è un dato di fatto. Come sappiamo fin troppo bene che è una serie attuale, forte e potente che racconta (seppur con un pizzico di fantasia) il mondo che stiamo vivendo. Amata dalla critica e premiata da un buon successo di pubblico, I racconti dell’ancella (titolo italiano per The Handmaid’s Tale) da cinque stagioni è un punto fermo per la serialità made in Us. Fulminante è stata la prima stagione, dalla storia così virulenta, che da lì in poi è stato impossibile non restare imbrigliati nelle vicende di June e delle ancelle di Gilead. Di stagioni ne sono state prodotte ben 5 – che in America sono arrivate su HULU – e una sesta è in fase di realizzazione anche se lo sciopero sta rallentando i lavori. E proprio la stagione 5, che segna un vero e proprio punto di rottura con il passato, è disponibile in Italia (insieme alle precedenti 4) su Amazon Prime Video dal 15 settembre. Sì, perché gli episodi (tanto attesi) che sono arrivati in streaming rimescolano molto bene le carte e fanno intuire come, in una vicenda in cui i limiti erano ben delineati, ora tutto può essere ancora possibile.
Si inasprisce la guerra tra Stati Uniti e Gilead mentre, nelle retrovie, June è accecata dal suo desiderio di vendetta. Un desiderio così spiazzante che (quasi) nessuno riesce a controllare. In questo modo i contorni del racconto si fanno più sfumati, e niente è ciò che sembra. Un punto di svolta necessario e imprescindibile che prepara il pubblico per l’atto finale. Un finale che è ancora tutto da scrivere e che, di sicuro, non sarà facile da digerire. Ma com’è possibile che dopo 5 stagioni una serie come I racconti dell’ancella non smette ancora di stupire? Perché nel mezzo, tra politica e società, c’è una lotta impari tra due donne che cercano di sopravvivere in un mondo alla deriva di se stesso.
La vendetta di June e la rivalsa di Serena
Dopo la morte di Fred, avvenuta per mano delle ancelle fuggite da Gilead e capitanate da June, la situazione è letteralmente fuori controllo. Il Canada, quel territorio libero dalla stretta totalitaria di Gilead, deve affrontare le conseguenze della morte di Fred e, proprio per questo, June è travolta dai sensi di colpa. Ma, a causa delle ripetute violenze, si scopre una donna molto fragile tanto da voler andare alla polizia e denunciare l’accaduto. Le ex ancelle, accecate da un odio verso i loro aguzzini, convincono la donna a spingersi ancora oltre e tentare di rovesciare il regime di Gilead dall’interno. Nello stesso momento, Serena viene a conoscenza di quello che è successo a suo marito ma, nonostante tutto, spera che la morte di Fred possa giocare a suo favore. Nonostante sia in prigione e in attesa di giudizio, la donna scopre che persino nel territorio del Canada ci sono persone che sostengono la sua follia e le sue idee e così crede di poter giocare d’azzardo e sperare di poter fuggire dai suoi aguzzini. Senza sapere che June non è disposta a scendere a patti con la sua aguzzina, tanto da giurare a se stessa di mettere fine ai piani di rivalsa di Serena.
Una serie che continua a "bucare lo schermo"
Di solito, quando una serie tv di successo supera i due anni di programmazione, cade vittima in una certa stanchezza e in una storia ripetitiva che si crogiola nella sua consapevolezza di avere ancora l’affetto del pubblico. I racconti dell’ancella, invece, non ha mai sciolto le briglie. Anzi ha sempre corso a perdifiato, inerpicandosi nelle maglie di una storia che è stata capace di innovarsi. Infatti, dopo ben 5 stagioni, lo show non ha ancora perso il suo appeal, restando una tra le serie tv più belle degli ultimi tempi. I più critici hanno pur notato una certa ripetitività nei meccanismi, accusando che il racconto si sia focalizzato molto di più sulla "guerra" tra Serena e June, ammorbidendo i punti cardine, ma tutto questo non ha di certo influito sulla qualità della storia. I racconti dell’ancella brillano proprio perché hanno spostato l’attenzione su altri temi, ampliando così il loro spettro di indagine. Non hanno dimenticato l’atto di denuncia su un mondo maschilista che considera le donne come oggetti, ma hanno virato anche sul senso di vedetta (folle ma giusta) di June e su quel senso di rivalsa di Serena che decide di scendere a patti con se stessa pur di proseguire con la sua idea di un mondo popolato dagli uomini e dalla loro crudeltà. Tutto il resto può anche aver acquisito i meccanismi di una soap-opera ma la serie non ha perso il suo grande valore.
Quel futuro distopico che fa così paura
Sì, una serie che ha un gran valore perché affronta, di petto, un problema che da diverso tempo sta attanagliando il dibattito sociale e politico. Quello che, oggi, viene chiamato nuovo femminismo (forse un po' farlocco rispetto al passato) nato sulla scia del Metoo e del Time’s Up, qui viene estremizzato e raccontato da un altro punto di vista. Ne I racconti dell’ancella le donne fertili sono solo un veicolo, un mezzo per ripopolare la Terra scossa da una guerra e dall’inquinamento. Sono vittime di violenze, di angherie, di regole ferree come se vivessero in un mondo in cui non esistono diritti e solo il volere dell’uomo. E, al di là del mero intrattenimento, lo scenario in cui si muovono i protagonisti fa (davvero) paura. Perché, pur parlando di una fiction, i problemi che vivono oggi le donne sono veri e concreti e I racconti dell’ancella non fanno altro che mettere in guardia tutti dalla follia dell’essere umano, disposto a ogni cosa pur di vincere sul più debole.
L’universo femminile di Margaret Atwood
Una storia attuale che, però, è stata scritta e pubblicata più di 38 anni fa. I racconti dell’ancella, di fatti, è ispirato a un omonimo romanzo (qui in Italia su Il ponte delle grazie) che per la prima volta è stato pubblicato nel 1985 ed è stato scritto da Margaret Atwood. Autrice anche di saggi sul femminismo, ha lavorato al romanzo durante un suo soggiorno a Berlino Ovest, completandolo poi nel ritorno negli Usa. Così potente e così attuale che è finito persino nei libri di studi universitari perché capace di raccontare una storia tutta al femminile in un mondo teocratico e totalitario. Riscoperto di recente, la serie tv ne ha conservato tutti i suoi prismi più particolari anche se ha preso strade diverse.
E poi ci sono "I Testamenti"
Alla luce di un grande successo che è maturato nel tempo, l’autrice nel 2019 ha pubblicato I testamenti che funge da sequel a I racconti dell’ancella.
Le vicende sono ambientate quindici anni dopo la fine del primo libro e, tramite l’espediente del ritrovamento delle trascrizioni di due testimonianze, viene presentato un triplice punto di vista su personaggi secondari nella narrazione del primo romanzo. I Testimoni diventerà una serie tv ma entrerà in produzione solo quando finirà la storia di June.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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