“L’aborto di Meghan? Tutta colpa dei media”. L'accusa choc di Harry

Il principe Harry fa un’accusa molto precisa ai media, incolpandoli della perdita del bimbo che Meghan aspettava nel 2020

“L’aborto di Meghan? Tutta colpa dei media”. L'accusa choc di Harry

L’aborto subìto da Meghan Markle nel 2020 sarebbe la conseguenza dell’intrusione dei media nella sua vita e in quella di Harry. Questo è ciò che sostiene il duca nel secondo capitolo del documentario Netflix. I rapporti tra i Sussex e la stampa continuano a essere molto tesi. Tra le righe dell’accusa formulata dal principe sembrerebbe addirittura di poter leggere una necessità di rivalsa nei confronti di fotografi e giornalisti forse ritenuti responsabili delle paure e della fine di Lady Diana.

“Colpa del Mail”

“Credo che mia moglie abbia avuto l’aborto a causa di ciò che scrisse il Mail”, dichiara deciso Harry nella seconda parte del documentario realizzato con Meghan. Un’accusa gravissima. Facciamo un passo indietro per cercare di capirne l’origine e se può esservi un fondo di verità. Nella serie viene affrontato il discorso, piuttosto spinoso, delle azioni legali intraprese dalla coppia non più royal nei confronti dell’Associated Newspapers nel 2020. La battaglia in tribunale fu la conseguenza della pubblicazione, da parte del Daily Mail e del Mail On Sunday nel febbraio 2019, di diversi passaggi della lettera che Meghan inviò a suo padre, Thomas Markle, nell’agosto 2018.

La missiva in cui la duchessa chiedeva al padre di interrompere i suoi rapporti con la stampa scandalistica, pregandolo “se mi ami, come dici alla stampa, per favore fermati”, doveva rimanere privata. Almeno stando ai risultati dell’indagine, che diedero ragione a Meghan, la quale ricevette le scuse del Mail nel dicembre 2021. L’intrusione dei giornali nella vita privata dei Sussex e l’enorme pressione mediatica a cui la Markle sarebbe stata sottoposta nei mesi di guerra legale non solo non le avrebbero consentito di vivere serenamente, ma sarebbero state la causa, dice il principe, dell’aborto avvenuto nel luglio 2020.

Nella docuserie la duchessa dichiara: “La prima mattina in cui ci siamo svegliati nella nostra nuova casa è stato il momento in cui ho abortito”. Subito dopo questa frase Harry incolpa i media del dramma familiare vissuto, ma aggiunge: “Sappiamo nella maniera più assoluta che l’aborto è stato causato da tutto ciò? Naturalmente no”. Il duca ammette che non vi sia alcuna evidenza scientifica che possa suffragare la sua accusa. Tuttavia si contraddirebbe: prima addossa tutta la responsabilità dell’aborto sui media, nello specifico sul Mail, poi ritira, almeno parzialmente, la sua tesi. Del resto dimostrare ciò che Harry ha detto potrebbe essere tutt’altro che semplice, forse quasi impossibile allo stato attuale dei fatti.

L’aborto di Meghan

Harry spiega nel documentario: “Tenendo presente lo stress che causò la mancanza di sonno e il periodo della gravidanza, di quante settimane fosse, posso dire, in base a ciò che ho visto che l’aborto è stato causato da ciò che stavano tentando di fare [a Meghan]. Ho pensato che fosse coraggiosa, ma ciò non mi sorprende, perché lei è coraggiosa”.

La duchessa di Sussex raccontò la tragica esperienza in un toccante editoriale del New York Times, dal titolo “Le perdite che condividiamo”, pubblicato il 25 novembre 2020: “Prepara la colazione, dai da mangiare ai cani. Prendi le vitamine. Trova quel calzino mancante. Raccogli il pastello che è rotolato sotto il tavolo. Prendi mio figlio dalla sua culla. Dopo aver cambiato il suo pannolino, ho sentito un forte crampo. Mi sono lasciata cadere a terra con lui tra le braccia, canticchiando una ninna nanna per tenerci calmi, la melodia allegra in netto contrasto con la sensazione che qualcosa non andasse bene. Sapevo, mentre stringevo il mio primogenito, che stavo perdendo il secondo”.

Poi aggiunse: “Seduta in un letto d’ospedale, guardando il cuore di mio marito che si spezzava mentre cercava di trattenere il mio in frantumi, ho capito che

l’unico modo per iniziare a guarire è chiedere ‘Stai bene?’...Perdere un figlio significa portare con sé un dolore quasi insopportabile, vissuto da molti ma di cui parlano in pochi…rimane un tabù”.

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