La royal family si stringe intorno a Meghan per superare il dolore dell'aborto

La decisione di condividere un momento tanto doloroso della sua vita come l’aborto non ha lasciato indifferenti. Nemmeno la Royal family

La royal family si stringe intorno a Meghan per superare il dolore dell'aborto

Le parole di Meghan Markle sull’aborto non potevano lasciare indifferenti. A colpire il pubblico non è stato solo il tema in sé, tanto delicato quanto traumatico, ma anche il fatto che a rompere il silenzio sia stata la duchessa di Sussex. Per mesi la moglie del principe Harry ha cercato di difendere con le unghie e con i denti la sua privacy, ma ora ha scelto di raccontarsi in un editoriale del New York Times, dal titolo “Le perdite che condividiamo”, firmandosi solo “Meghan Markle, attivista e madre”. In uno dei passaggi più toccanti dell’editoriale la duchessa ha scritto: “Sapevo, mentre stringevo il mio primogenito, che stavo perdendo il secondo”.

Meghan non ha rivelato a che punto fosse la gravidanza, ma nell'editoriale ha specificato: "Guarire significa preoccuparsi degli altri e condividere la sofferenza, di qualsiasi sofferenza si tratti. ‘Stai bene?’. 'Noi ce la caveremo’”. Una frase che aveva fatto pensare a una presunta indifferenza della Firm nei confronti di Meghan Markle, di una nuova dimostrazione di insensibilità da parte della regina Elisabetta. Le indiscrezioni trapelate, però, direbbero l'esatto contrario. Non è chiaro se i Windsor sapessero dell’editoriale ma, secondo gli insider intervistati da Vanity Fair America, la royal family si è stretta fin da subito attorno alla coppia ed "è stata di supporto” tanto per Harry quanto per Meghan.

Del resto sono già accadute tragedie simili nella famiglia reale britannica. La duchessa di Sussex è la prima royal a raccontare il momento esatto in cui ha perso il bambino, ma non la prima a parlare di aborto spontaneo. Zara Phillips e Sophie di Wessex avevano già affrontato con tatto l’argomento. Quest’ultima, nel 2001, soffrì moltissimo a causa di una gravidanza extrauterina, ma trovò la forza di affrontare il dolore, sperando in una nuova possibilità di diventare madre (come sappiamo, poi esaudita).

Zara Phillips, invece, rivelò la notizia di un secondo aborto spontaneo a poche settimane di distanza dall’annuncio della seconda gravidanza, nel dicembre 2016. In un’intervista alla BBC, riportata dal Telegraph, la nipote della regina Elisabetta dichiarò: “Hai bisogno di un periodo in cui non ne parli, perché è troppo difficile ma, come succede per tutte le cose, il tempo è un grande guaritore”. Forse il tempo ha aiutato anche Meghan Markle a condividere la sua tristezza, ma chissà perché per lei non c’è stata la stessa empatia riservata a Zara e Sophie.

La duchessa di Sussex, dunque, ha ricevuto affetto e comprensione dalla royal family, che avrebbe lasciato da parte discussioni e divergenze di vedute per aiutare un membro del casato in difficoltà. Purtroppo, però, Meghan Markle non ha ricevuto nemmeno la stessa empatia da molti utenti social. Il suo editoriale ha spaccato il web in due, tra quanti ne lodano il coraggio e quanti, invece, ritengono si tratti dell'ennesimo espediente di un'attrice consumata e ipocrita che vuole attirare l'attenzione.

Su Vanity Fair America un insider molto vicino ai Sussex, spiega alla royal editor Katie Nicholl che la duchessa “ha voluto scrivere il saggio accorato per aiutare le altre persone che hanno attraversato il trauma dell’aborto spontaneo e per aiutare a rompere il silenzio su una questione che è ancora considerata da molti un tabù”. Un’altra fonte ha chiarito che i duchi “hanno deciso che volevano parlarne e che questo era il momento giusto per farlo. Oggi stanno bene”.

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