Una serie tv piena di sorprese. Convince l’esperimento di The Night Agent

Uno spy-drama vecchio stile per il colosso di Netflix. Ecco perché The Night Agent è da non perdere. In streaming dal 23 marzo

Una serie tv piena di sorprese. Convince l’esperimento di The Night Agent

C’è da dire che la piattaforma di Netflix non sempre riesce a proporre serie di ottima fattura, soprattutto nell’ultimo periodo. Ciò che si trova ai vertici delle classifiche – sia di film che di serie tv – rappresentano fenomeni passeggeri ma non sempre lasciano il segno. E, ad esempio, il grande successo ottenuto da Mercoledì è uno di questi dato che, a mesi dal suo debutto, ancora non si intuisce la ragione di un così grande impatto. Ma, quello che sta accadendo con The Night Agent, disponibile su Netflix dal 23 marzo, rompe tutti gli schemi e tutti gli equilibri. Fin dalla sua prima apparizione ha fatto tanto "rumore" sulla piattaforma streaming, tanto è vero che ad oggi è una delle serie tv più viste e commentate sui social, arrivando alla numero uno della top ten, scalzando dal primato You e Mare fuori. Un successo meritato? Assolutamente sì.

The Night Agent, però, non è una serie avveniristica o un prodotto per il piccolo schermo che passerà alla storia per una vicenda originale e pieni di spunti di riflessione. È uno spy-drama molto canonico, che miscela il thriller e il mistero al puro action e, proprio in questo mix, la serie trova il modo di emergere e coinvolgere il pubblico in un’avventura mozzafiato tra i segreti più oscuri dello Studio Ovale. Funziona proprio perché racconta una storia semplice e onesta che si svela pian piano, guidata da un giovane protagonista in fuga da se stesso e dal suo torbido passato. E ora vi spieghiamo cosa c’è dietro al grande e insperato successo di The Night Agent.

Un agente dell’FBI che lavora nel seminterrato della Casa Bianca

Peter Sutherland vive con uno stigma: è accusato di essere il responsabile di un attentato terroristico, quando in realtà si è trovato solo nel posto sbagliato e al momento sbagliato. La bufera mediata lo costringe a cambiare lavoro e ad appendere al chiodo il suo distintivo da agente dell’Fbi. Un anno dopo quel tragico evento, lavora alla Casa Bianca e in un ufficio nel seminterrato, a leggere rapporti confidenziali e a guardare fisso un telefono nero che non squilla mai. Una sera, però, a causa di una serie di eventi, quel telefono squilla e Peter riesce a salvare da morte certa la giovane Rose Larkin. La ragazza che viveva insieme ai suoi zii, scopre di essere stata coinvolta – suo malgrado – in gioco fatto di inganni e segreti e, da quel che sembra, solo Peter è in grado di proteggerla. L’agente rivela di lavorare per il contro-spionaggio americano, confessando di rispondere alle richieste di aiuto delle spie che lavorano sotto copertura. La morte degli zii di Rose apre una frattura e i due, costretti alla fuga, cominciano a mettere in ordine i tasselli del puzzle, scoprendo di una cospirazione che ha radici ben profonde all’interno dello Studio Ovale.

Una serie dal racconto sofisticato

Nessuno si sarebbe aspettato una serie così coinvolgente da un racconto di spionaggio. Eppure, fin dalle prime battute, è impossibile non restare coinvolti dalla storia (intima e personale) di Peter Sutherland, interpretato dal giovane e convincente Gabriel Basso. Lui è un agente dell’FBI dal cuore tenero che vive con l’onta di un tradimento da parte del padre ma che si prodiga con tutto se stesso pur di salvare gli innocenti. È una sorta di super-eroe che combatte contro tutto e tutti solo per il bene comune. Niente di nuovo all’orizzonte, questo è pur vero, ma è in questa storia così convenzionale (in odore di già visto e sentito) che si trova la forza di The Night Agent. Netflix propone uno spy-drama che guarda al presente che stiamo vivendo ma lo fa con uno stile accattivante e sofisticato, con un racconto avvincente in cui niente è ciò che sembra. Una serie carica di pathos, di nazionalismo, ma carica anche di azione, di ideali, di un pizzico di romanticismo e un po' di sana retorica che non guasta di certo l’appetito.

Lo spionaggio come tema per raccontare i giorni che verranno

Un racconto che, inconsapevolmente, riflette sui problemi che stiamo vivendo (e su quelli che potrebbero avvenire in futuro). The Night Agent, infatti, con l’ausilio di una storia che ricorda Alias e James Bond costruisce un grande puzzle di idee, facendo uscire tutto il marcio che si annida nelle alte sfere della politica, e tutti quei meccanismi messi in atto per pilotare l’opinione pubblica delle masse a proprio piacimento. Una serie di ottima fattura, che gioca con tutti i clichè del genere senza mai strafare, regalando al pubblico sia l’azione che il mistero ma anche una buona dose di introspezione dei singoli personaggi, così ben fatta da conoscere (e distinguere) le loro caratteristiche.

Perché vedere The Night Agent?

Come abbiamo già detto, a Netflix piace vincere facile. Nell’epoca in cui è difficile trovare una serie degna nota, con The Night Agent decide di "giocare" in casa e proporre qualcosa che non sia affatto innovativo ma che possa occhieggiare al pubblico generalista. Il successo, infatti, è stato repentino. La serie di per sé non né affatto originale, ma piace perché miscela tutti i meccanismi di un classico spy-drama e, allo stesso tempo, riflette su temi importanti, come la famiglia, i sogni, i desideri, i rimpianti e molto altro. Convince per il suo ritmo scatenato e per il suo iconico protagonista. Piace perché la serie ha svecchiato il genere, proponendo una trama al passo con i tempi e appetibile a tutti.

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Netflix che trova la sua gallina delle uova d’oro

Sappiamo fin troppo bene che per il colosso dello streaming non è un periodo florido, anche se sta collezionando diversi record. Nella sua lotta continua nella condivisione degli account e nel contenere le perdite, il reparto produttivo non smette di rincorrere il successo e i guadagni. E nell’epoca in cui anche il mercato dello streaming sta ridefinendo i suoi orizzonti, Netflix continua la sua corsa. Con The Night Agent si intuisce come non ha nessuna intenzione di arrendersi o di deporre le armi, anzi, batte nuovi territori seriali per mantenere alto l’interesse. Lo fa con una serie convenzionale e, forse, il suo segreto è insito proprio in questo “dettaglio”.

Oltre alla serie tv c’è anche il libro

Prodotto originale ma liberamente ispirato a un romanzo di successo.

È Matthew Quirk la mente dietro al successo di The Night Agent. Autore di best seller, i suoi libri più conosciuti sono Cold Barrel Zero, The Directive, and I 500. Ha vinto diversi premi e i romanzi sono stati tradotti in più di venti lingue, tra cui anche l’italiano.

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