La serie A su Sky vale 650 milioni Merito del Napoli

Da Toni a Lucarelli e Rolando Bianchi Altafini spiega: «Una questione di soldi»

«Tutta la serie A su Sky». L’annuncio, euforico, della pay di Murdoch, provoca un dibattito storico (è la prima volta, no è già successo, è datato ai tempi di Telepiù) e nasconde cifre importanti che fioriscono ai margini della notizia. La nuova serie A criptata vale 650 milioni, quasi 1.300 milioni del vecchio conio, e appartengono ancora all’antico regime dei diritti individuali, ciascuno fa per sé insomma. Merito del ritorno in A della Juventus, naturalmente, col Genoa era già sotto contratto presso Sky e perciò l’annuncio proveniente da Cologno Monzese ha una spiegazione elementare: l’ultimo club a firmare e a completare i ranghi del torneo è stato il Napoli. Facile immaginare che Aurelio De Laurentiis, che mette insieme due attività utili a Sky, calcio e film, abbia strappato un eccellente trattamento, di quelli capaci di procurare il mal di pancia a Zamparini (Palermo) e a Della Valle (Fiorentina). Merito del bacino di utenza del Napoli calcio e dei suoi tifosi sparsi in giro per l’Italia.
Ma la serie A al gran completo su Sky è solo una parte, la più esaltante, dello scenario calcistico-televisivo, deprimente in verità. La serie B è ancora senza contratto: solo le sintesi delle partite sono già state acquistate dalla Rai. Anche qui l’effetto Juventus è palese. L’anno prima, con i bianconeri in B, tutto il campionato targato Sky più Rai incassò la bellezza di 35 milioni di euro. Al momento non risulta una sola offerta degna di nota, c’è al lavoro un network di televisioni regionali che stanno lavorando a una iniziativa comune. Per non parlare della coppa Italia che sta subendo la stessa malinconica sorte. Due anni fa, con la presidenza Galliani in Lega, il torneo venne acquistato dalla Tv di Stato alla cifra significativa di 26 milioni di euro. L’anno scorso, sotto l’incalzare di «moggiopoli», Matarrese riuscì a strappare 10 milioni di euro. In questo ultimo caso sono gli ascolti a dettar legge: solo semifinali e finali hanno ottenuto performance di tutto rispetto. Nel frattempo la finale è diventata unica, anche se trasferita d’ufficio alla sede fissa dell’Olimpico di Roma.
Le difficoltà nel trovare risorse per la serie B moltiplicano i dissidi interni alla Lega di Milano in materia di accordo ponte e complessivo sui diritti collettivi.

Tanto per rendersi sempre più simpatica ai presidenti, ieri il ministro Melandri ha ripetuto il suo diktat: «Ho lanciato una sfida a Matarrese: hanno 3 mesi e mezzo di tempo per mettersi d’accordo per evitare l’intervento della politica».

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