Sexy giallo a Salsomaggiore: a Miss Italia forse c'è un trans

E se ci fosse veramente una trans tra le sessanta finaliste di Miss Italia? Patrizia Mirigiliani: "Sarebbe squalificata, ma il caso creerebbe un precedente che potrebbe portare a cambiare il regolamento del concorso"

Sexy giallo a Salsomaggiore: 
a Miss Italia forse c'è un trans

E se ci fosse veramente una trans tra le sessanta finaliste di Miss Italia? «Sarebbe squalificata, ma il caso creerebbe un precedente che potrebbe portare a cambiare il regolamento del concorso». Lo dice Patrizia Mirigliani, la patron della manifestazione che, dopo la segnalazione arrivata in redazione e che circola sui siti, non conferma, ma neppure smentisce la voce riportata sul Giornale di ieri. E da Salsomaggiore, presentatori e giurati non escludono a priori l’ipotesi, anche se si tengono lontani da eventuali indagini. Perché è un argomento troppo delicato e non è certo immaginabile mettersi a frugare nella vita e nei vestiti delle persone. In ogni caso, se si dovesse scoprire che tra le concorrenti c’è un uomo diventato donna o in via di cambiamento di identità sessuale, il regolamento parla chiaro: «Sono ammesse solo persone donne fin dalla nascita».
«A me non risulta che ci sia una transessuale - ci spiega la Mirigliani - Ovviamente se tra le finaliste ci fosse una ragazza operata, personalmente non sarebbe un problema visto che anche lo Stato lo riconosce. Per noi il rispetto verso la persona è fondamentale, qualsiasi sia la scelta di vita». Ma il regolamento? «È vecchio, scritto molti anni fa, su questo punto andrebbe modificato e magari se ci si presentasse questo caso, sarebbe uno sprone per cambiarlo, ovviamente in futuro perché non possiamo farlo in corso.

Miss Italia è lo specchio dei tempi ed è giusto dunque che si evolva anche in questo senso. Un tempo non potevano partecipare le donne sposate o madri e neppure le giovani con un colore diverso dalle pelle, ora queste cose sono state superate, dunque si va avanti».
Le fa eco Milly Carlucci, la conduttrice della kermesse in onda sabato, domenica e lunedì su Raiuno: «Per me non sarebbe certo uno choc scoprire che c’è un trans tra le ragazze. Se è diventato donna ha tutti i diritti di partecipare al concorso. La norma del regolamento è buffa e discriminatoria, figlia di un’altra epoca, dovrebbe essere cambiata, ma non è una questione che spetta a me». Ma le sembra che tra le ragazze vi sia qualcuna più androgina? «L’ultima cosa che farei è andare a caccia del sospettato. Dietro queste decisioni, si sa, ci sono spesso storie di sofferenza e di scelte difficili. Quindi massimo rispetto. Certo è che, in generale, si nota che i canoni della bellezza sono cambiati molto negli ultimi anni: non ci sono più le Sophia Loren, le bamboline formose, le ragazze sono più androgine, con spalle larghe e muscoli».

L’esperto del settore «bellezza», il famoso fotografo Bob Krieger, che fa parte della giuria tecnica che sceglie le finaliste, strabuzza gli occhi. «Un trans? Se ci fosse me ne sarei accorto, non mi sfuggono queste cose, comunque se fosse, sarebbe la prima volta che mi sbaglio. Ovviamente non avrei problemi ad accettarlo in concorso. E lo dico io che nel ’96 sono stato cacciato dalla giuria perché non ritenevo giusto che Denny Mendez diventasse Miss Italia. In quegli anni una ragazza di colore secondo me non poteva rappresentare l’Italia, perché non era un Paese così multirazziale come lo è ora. Lo stesso vale per l’identità sessuale: ormai il cambiamento di sesso è possibile e riconosciuto anche anagraficamente. E poi le ragazze ora sono molto androgine, hanno poco seno, cosce muscolose e addominali scolpiti. Pensate: Eva Robin’s è bellissima». E le finaliste del 2010 come sono per lei? «Veramente carine e soprattutto sveglie e preparate, hanno il coraggio di ballare e cantare senza musica di base davanti a una giuria che sta lì a giudicarle in pochi minuti. Sono delle eroine».


E che pensa il principe Emanuele Filiberto che, nel suo nuovo mestiere televisivo, affiancherà la Carlucci nella guida della manifestazione? «Bé, se ci fosse un trans gli farei i miei complimenti perché sarebbe bellissimo: ho visto tutte queste ragazze e sono una più splendida dell’altra, per cui tanto di cappello. L’importante è che non si scateni una caccia pruriginosa, perché non si scherza sulla vita privata di persone che possono anche aver sofferto».

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