«Le cose da odiare non si esauriranno mai». Parola di Giorgio Verduci, alias Il signor Verduci, comico che a Zelig ha dato sfogo, armato di mazza da baseball, a fastidi e scocciature che impicciano le persone nella loro vita quotidiana. Raccogliendo quasi sempre un liberatorio boato di approvazione in sala.
Signor Verduci, la mazza di cui è armato per combattere prepotenze e cafonerie, alla fine la usa davvero?
«Ma certo, altrimenti non cambia niente. Anche se la mia è di legno, mentre nella realtà l'arma migliore è fatta di parole e proteste, non certo di azioni criminose».
Che fa lei, solidarizza con il fondatore della seguitissima pagina di Facebook «Vi Odio»? Lha inaugurata uno che odia Trenitalia e maledice il servizio pubblico?
«Mi unisco dando un colpo di mazza alla motrice. Anche io uso i treni, e tra ritardi e caffè schifosi strapagati non posso che solidarizzare».
Cosa pensa di chi sfoga i propri «io odio» su Facebook?
«Perché no. Sfogarsi è bene (meglio con educazione), e il signor Verduci incarna il bisogno di farlo. Purtroppo lui arriva quando ormai i tentativi di protestare con le buone hanno fallito».
Quando ha impugnato la mazza per la prima volta?
«Quando un tizio mi a fregato il parcheggio mentre, già con la freccia, davo precedenza alla colonna in cui avanzava. Poi mi ha detto serafico: tanto lì c'è la linea continua, lei non poteva mica passare...».
E di recente?
«Al supermercato, uno ha lanciato una confezione di bottiglie davanti al mio carrello come fosse al bowling per bloccarmi e arrivare prima di me alla cassa. Oppure quando ho chiesto a un edicolante di indicarmi una via: non la conosceva e allora io ho chiesto Tuttocittà. Mi ha detto che purtroppo non ce l'aveva, ma aveva delle belle mappe a 5 euro. E la strada era proprio dietro il suo chiosco. Il signor Verduci sopporta, sopporta, sopporta, finché a un certo punto non ce la fa più e sbotta».
Ma lei, signor Verduci, sembra vedere solo le cose che non vanno...
«No, no, anzi.
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