Luca Rocca
Il principe Sforza Ruspoli si schiera al fianco di Alessandra Mussolini candidandosi alle elezioni politiche come capolista al Senato. È lui stesso a spiegare la scelta e lo fa con estrema chiarezza, affermando che «per le vicende italiane e internazionali e per la mia storia personale, non posso fare altro che candidarmi al fianco di Alessandra Mussolini. Si tratta di una scelta necessaria per le sorti e la tradizione della destra italiana. Da indipendente quale sono, è la scelta più libera che potessi fare». I motivi che hanno spinto Sforza Ruspoli a scendere nellarena politica hanno a che vedere soprattutto con alcune sue certezze. Dice infatti Sforza Ruspoli: «La destra democratica e popolare è fortissima e temuta, per questo è stata divisa ad arte dai potenti. La nostra destra vuole dare voce agli ultimi, ai pensionati, agli artigiani, ai contadini, alle forze dellordine, agli impiegati e a tutte le vittime delloligarchia finanziaria e industriale».
Il principe fa anche lelogio della patria, delle forze armate e della Roma cattolica e tradizionalista. Ma non solo. «Io sono, senza se e senza ma, per la libertà e per la nostra civiltà occidentale - sottolinea Sforza Ruspoli e negli ultimi decenni chi mi ha votato lo ha fatto controcorrente perché in me hanno votato la tradizione nei secoli, la fedeltà alla chiesa, le battaglie contro lerrato modello di sviluppo, imposto e oggi definitivamente fallito». Poi il principe si lancia in una difesa della destra «pura», in un attacco a quello che definisce «il sistema», esprimendo la sua idea su chi siano i veri «impresentabili». «I boss del sistema creano i mostri nel tentativo di salvare il loro potere, ma i mostri non sono i giovani di destra, di Forza Nuova, del Fronte Nazionale. I soli mostri impresentabili sono quelli che vorrebbero dissacrare e infangare le istituzioni, la chiesa, la famiglia, le nostre memorie e tradizioni, mentre i nostri giovani condividono i nostri valori e combattono per essi». Il principe non si ferma qui e lancia una vera e propria lista degli impresentabili, che ritiene facilmente inquadrabili nei politici che in 50 anni hanno indebitato cinque generazioni di italiani; nei capitalisti senza capitali con miliardi di euro di debiti che non restituiranno mai ai risparmiatori italiani; nei boiardi del sistema che guadagnano stipendi miliardari per dirigere aziende che perdono il denaro dei contribuenti italiani; nei materialisti che credono soltanto a soldi, sesso e successo consegnando le future generazioni al caos e alla droga; negli illuministi e luminari che negano Dio e il sacro.
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