Sguardi impressionisti sui quadri della vita

Libertina sempre, attrice spesso, cronista all’occorrenza. Ma anche grande scrittrice (rivolgersi, per le referenze, a Marcel Proust e Andrè Gide...) quando i suoi umori di gatta lunatica consonavano con il mondo circostante.
Nel 1917, a quarantaquattro anni, Colette è già un corpo celeste (e di carne e ossa) fra i più luminosi e desiderati nello star-system dell’Europa che conta. La serie di Claudine, nonostante il prevaricatore appetito di guadagni e di fama dell’ex marito Henri Gauthier-Villars, alias Willy, ne ha fatto un’autrice di successo. Successo ovviamente accresciuto dalla lunga e scandalosa liaison saffica con la marchesa Mathilde de Morny, alias Missy. Lavoro e amore, amore e lavoro: i due tavoli sui quali lei ha sempre giocato le proprie carte, con qualche bluff e alterne fortune.
Fra le testate che ospitano la sua prestigiosa firma, spicca il mondanissimo La Vie Parisienne. Una collaborazione iniziata nel 1908 e proseguita anche durante gli anni della guerra. Anzi, in pieno conflitto l’attività giornalistica di Colette si intensifica con cronache, incontri, reportage. A Roma, per esempio, nel ’15 incontra Gabriele d’Annunzio, e nel corso di un successivo soggiorno nella capitale, nel ’17, si dedica ad alcune prose d’occasione. L’anno sta per finire, l’intero continente vive momenti di angoscia. E tuttavia il richiamo delle feste scalda i cuori dei ricchi e dei poveri.
Anche il cuore della maliarda, della eccentrica Colette s’intenerisce, e accoglie in un abbraccio quasi materno il popolo della Città Eterna. Ne sono testimonianza due brevi racconti usciti proprio su La Vie Parisienne: il primo, L’hiver a Rome, nel giorno di Natale, il secondo, sul Capodanno, il 31 dicembre. Entrambi inediti in Italia, sono ora proposti, nella traduzione di Marco Dotti, sul sito satisfiction.me. Anzi, per la precisione il secondo (che sarà messo in rete da stasera) lo propone il Giornale in anteprima in questa pagina.


Affascinata da quella che chiamava «ville sans rivale», la signora coglie con occhio impressionista alcuni teneri tableau vivant all’interno di un affresco più vasto, in cui il rito della gioia si mescola all’inquietudine generata da un futuro incerto.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica