Una volta la settimana sul canale satellitare «Al Mahwar» si parla di sesso. Una scelta coraggiosa per lemittente egiziana che però ha funzionato. Gli ascolti crescono ad ogni puntata. Sui tavoli della redazione messaggi, lettere, e-mail. Sono i telespettatori che vogliono interagire con «Serious Talk», il talk show che entra nelle camere da letto degli arabi, per scovarne i dubbi, le paure, le incertezze, le vergogne. A casa davanti al televisore la gente è pronta a rompere tabù antichi in cui tutto quello che si sapeva sul sesso era tramandato da madre a figlia, da sorella a sorella, sottovoce. A condurre il programma è Heba Kotb. Una donna. È questo il secondo azzardo della rete televisiva, ma anche in questo caso ha vinto. Lei è la persona giusta. È seria e preparata, ha studiato sessuologia in ununiversità americana, alla «Maimonides University», in Florida, e si è laureata con una tesi dal titolo La sessualità nell'Islam. Ha aperto una clinica della sessuologia al Cairo nel 2002, ed è una musulmana conservatrice. Ogni settimana si presenta al suo pubblico con il velo, segue rigidamente i dettami religiosi ma non si sottomette a complessi inibitori. Heba parla di sesso con semplicità disarmante, rispondendo alle domande che arrivano da tutto il Medio Oriente. Ha cominciato la trasmissione «Big Talk» sul canale indipendente satellitare egiziano El-Mehwar oltre due mesi fa e qui nulla viene considerato materia eccessivamente sensibile. Heba discute di tutto perché, come dice lei: «Grazie ai miei studi ho scoperto come l'Islam abbia compreso il sesso molto prima del resto del mondo» e allora parlare di posizioni sessuali, orgasmo femminile, sesso orale, persino di masturbazione (disapprovata ma comunque valutata come preferibile rispetto al sesso tra persone non sposate o tra adulteri, che è «haram», proibito dalla religione) e impotenza, non fa più paura.
Sullomosessualità la Kotb sposa la linea islamica più rigorosa, secondo la quale si tratta di una malattia. In trasmissione ospita sia medici che esponenti del clero islamico, che rispondono a loro volta su questioni sessuali e di tipo religioso. Molte le critiche che le sono piovute addosso: «Troppo sesso, in quel programma non cè rispetto, viola la privacy delle nostre camere da letto», dice lo sceicco Youssef al-Badri, un religioso con posizioni radicali. Ma Heba risponde: «Molte donne non sanno niente dei loro corpi, per non parlare del sesso, e sono portate a credere che il sesso è qualcosa che riguarda gli uomini, e comunque una cosa sporca».
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