Da subito è stata battezzata Tele-Meloni. Una Rai rivoltata a destra, ubbidiente al nuovo governo. Per sfatare, o meglio, per riequilibrare questa «narrazione» ieri i vertici Rai - nella tradizionale presentazione dei palinsesti della prossima stagione avvenuta nel Centro di produzione di Napoli - hanno insistito sullo slogan: «Di tutto, di tutti». La chiave di lettura, spiegata dall'ad Roberto Sergio e dal dg Giampaolo Rossi, di una offerta rivolta a tutti gli spettatori, che racconti l'Italia con tutte le sue voci, non «come è stato fatto negli ultimi anni». Sottinteso: i talk prevalentemente rivolti a sinistra.
Dunque, detto in estrema sintesi: accanto ai tradizionali programmi, da settembre ne troveremo altri guidati da personaggi, conduttori e giornalisti con idee politiche moderate, conservatrici, sovraniste. Per esempio: Pino Insegno alla guida di un quiz di Raidue (Il mercante in Fiera nel preserale) e dell'Eredità di Raiuno (da gennaio). Oppure Nunzia De Girolamo, da fine ottobre al lunedì su Raitre. Oppure ancora Filippo Facci (all'ora di pranzo per cinque minuti su Raidue con I Facci vostri dopo I fatti vostri). Con la domanda che aleggia su tutto: tornerà Massimo Giletti da mamma Rai dopo la clamorosa e improvvisa chiusura dell'Arena di La7? Di certo porterebbe attenzione e ascolti su Raitre e potrebbe coprire uno dei buchi lasciati dalle «dolorose» (fino a un certo punto) perdite avvenute negli ultimi mesi dei pezzi da novanta della sinistra che non hanno tollerato il cambiamento: ultima, dopo Fazio, Littizzetto, Annunziata e Gramellini, Bianca Berlinguer. Ma su Giletti i vertici Rai non si sbottonano: «Non si esclude nulla».
Però un vuoto, molto più dirompente, clamoroso e problematico si è abbattuto sulla Tv di Stato. Quello di Fiorello: non c'era il suo nome nei palinsesti presentati ieri. La questione è legata agli abitanti di via Asiago, che non ne possono più di essere svegliati all'alba dal carrozzone dello showman siciliano. Che, però, è categorico: o si fa a via Asiago oppure non ha senso. Senza la sua sveglia macina ascolti, il lavoro fatto per rivitalizzare il secondo canale rischia di restare azzoppato. L'ad Roberto Sergio assicura che userà tutta la sua capacità diplomatica per risolvere la situazione.
Comunque, portando avanti il lavoro iniziato dall'allora amministratore Fabrizio Salini, i prossimi palinsesti saranno caratterizzati dalle reti con identità precise. E cioè Raiuno generalista, basata su credibilità e autorevolezza, Raidue dedita all'intrattenimento e alla sperimentazione e Raitre virata sull'approfondimento. Per quest'ultima, nella sostanza, spariscono gli ultimi scampoli di Telekabul per dar vita a una rete con un'informazione aperta a tutti, non solo a sinistra. «Non mi riconosco nei titoli dei giornali sulla Rai di destra - chiosa l'ad Sergio -. La nostra è una visione pluralista. Io incontro la politica ma non mi faccio condizionare».
Ecco, dunque, come saranno i tre canali generalisti, puntando sulle novità per evitare un lungo elenco.
Raiuno. Accanto ai tradizionali show (Tale e quale, The Voice Kids, Ballando), le prime serate fiction sono divise in tematiche: alla domenica le serie melò e medical, al lunedì quelle crime (Imma Tataranni, Bastardi di Pizzofalcone, Il commissario Fenoglio), al martedì quelle di cronaca (la strage del Circeo, il caso Elisa Claps), giovedì le fiction più forti (Blanca, Un professore), senza dimenticare il grande ritorno di Doc e Don Matteo nel 2024 e una serie con Andrea Pennacchi sugli esuli istriani e le foibe. New entry, anzi ritorni, sono quelli di Caterina Balivo al pomeriggio al posto di Serena Bortone con La volta buona, Francesco Giorgino da novembre con XXI secolo in seconda serata al lunedì (preceduto a ottobre da Eleonora Daniele di sera).
Raidue. È la rete che viene più rivoluzionata. Tra i tanti programmi presentati (non dimenticando il ritorno de Il Collegio e de La caserma), un nuovo game con Max Giusti dal titolo Veramente falso, uno show con Bianca Guaccero basato sull'escape room, il ritorno di Belve sia al martedì sia al mercoledì e di Boomerissima con Alessia Marcuzzi. Vedremo anche la divertente coppia Ale & Franz e in seconda serata, tra gli altri, un viaggio nella musica di Enrico Ruggeri e Tango di Luisella Costamagna. Da non dimenticare ovviamente la quarta stagione di Mare Fuori a inizio 2004.
Raitre. Dunque, ecco come sarà la TeleKabul azzerata. Prime time: alla domenica Report con numero di puntate più lungo, al lunedì Presa diretta, seguita a novembre da Botta e risposta di Nunzia De Girolamo (uno show sullo stile Funari con pubblico a dibattere), al martedì punto interrogativo (in attesa di Giletti?). E da gennaio un nuovo programma di inchieste di Salvo Sottile.
Informazione per tutto il giorno dal mattino con Agorà guidato da Roberto Inciocchi e poi Restart con Annalisa Bruchi, In mezz'ora con Monica Maggioni, Rebus con Giorgio Zanchini (con lui, a rotazione, co-conduttori di diversa estrazione politica tra cui Buttafuoco e Veneziani). Comunque i «sinistri» non sono stati spazzati via tutti: c'è Marco Damilano con Il cavallo e la Torre tutte le sere e pure Roberto Saviano al sabato sera in prime time a novembre.
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