Si parte con Cyrano-Popolizio per arrivare a «Finale di partita»

Lo sguardo fisso sulla scrittura contemporanea, con un occhio puntato alla tradizione, alternando il futuro al passato, cercando di inquadrare il presente. Un modus operandi che premia la gestione del Teatro di Roma col gradimento del pubblico (+10% negli incassi e aumento del 13% degli spettatori all’Argentina) e fa guardare al futuro con un cauto ottimismo, nonostante il saldo negativo fornito dai dati Siae per il 2008 teatrale. Il nuovo programma del Teatro di Roma continua nel solco del progetto triennale varato dal direttore Giovanna Marinelli - quel progetto culturale plurale caratterizzato dal coinvolgimento di artisti diversi per vocazione ed età - che si traduce, nei fatti, nell’impegno di produrre (e investire) sulle nuove generazioni di artisti. Tredici le produzioni-coproduzioni sui quali si alzerà, la prossima stagione, il sipario, svelando una scena «aperta» che farà da cornice a un ampio ventaglio di progetti e proposte culturali. Dai reading ai dibattiti, passando per la danza - dopo il successo dell’anno scorso torna l’Aterballetto, con una nuova creazione su pentagramma originale di Ligabue - e gli incontri letterari, tra cui spicca quello dedicato a Daniel Pennac protagonista, nell’insolita veste di attore, del progetto Bartleby. All’Argentina, dal 7 ottobre, andranno in scena cinque nuovi spettacoli e tre riprese, tra grandi classici e talenti emergenti. Ad aprire la stagione sarà Massimo Popolizio con Cyrano de Bergerac, per la regia di Daniele Abbado, seguirà Filumena Maturano, uno dei successi della scorsa stagione diretti da Francesco Rosi. Il capolavoro di Eduardo, interpretato da Luca De Filippo e Lina Sastri, fa da viatico a un altro spettacolo da «tutto esaurito» lo shakespeariano Molto rumore per nulla che Gabriele Lavia, con gli attori della sua talentuosa compagnia, quest’anno traghetta dalle tavole dell’India al proscenio dell’Argentina. Ritorno atteso anche per Pippi Calzelunghe supervisionato da Gigi Proietti che è riuscito a mettere d’accordo il pubblico degli adulti con quello dei bambini. Lavia in scena sarà protagonista anche di Scrittura femminile azzurro pallido di Werfel presentato in prima nazionale assoluta. Incuriosente il programma del teatro India, che con un cartellone organico si propone come mappa della contemporaneità in un tracciato di linguaggi frutto d’indagine, innovazione e ricerca. Le produzioni-coproduzioni del Teatro di Roma nella stagione 2009-10 di scena all’India saranno otto. Su il sipario il 6 ottobre con «Festa di famiglia», spettacolo al femminile scritto da Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti e Mariangeles Torres con la collaborazione di Andrea Camilleri. In prima nazionale, nel progetto «Oggi verso Domani», debutta Melò di Mirko Feliziani; segue la ripresa di Autobiografia della vergogna, di e con Lucia Calamaro.

Prendono anche il via tre spettacoli dedicati a Koltès, La notte prima della foresta e Nella solitudine dei campi di cotone a cura di Claudio Longhi - e debutta Piazza d’Italia dal romanzo di Antonio Tabucchi per la regia di Marco Baliani. Dopo il grande successo registrato nei Teatri di Cintura, approda all’India La Costituzione di Ninni Bruschetta, mentre Massimo Castri si confronterà per la prima volta col Beckett di Finale di partita.

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