Come si vive nei panni di un clochard? Adesso puoi vederlo. Con i suoi occhi

Una telecamerina montata sugli occhiali di chi vive sui marciapiedi racconta un'intera giornata da senzatetto a Parigi. Le immagini, grezze, a volte sfuocate, ma sconcertanti, sono state messe on line, in un sito voluto dall'assistenza sociale. Per vedere ciò che di solito è invisibile

Manu ha 42 anni, una folta barba bianca, la fronte piena di rughe e da 18 anni vive per la strada, fabbricando e vendendo posacenere in una stazione della metropolitana di Parigi per guadagnare qualche spicciolo a fine giornata. Da alcuni giorni la sua faccia è finita su internet e su diversi giornali francesi perchè, insieme con altri tre clochard della capitale, Manu ha accettato di filmare la sua quotidianità con un minitelecamera nascosta, fissata sui suoi occhiali da sole.
Il risultato si può vedere sul sito danslapeaudunsansabri.com. (letteralmente: «Nei panni di un senzatetto»). Le immagini sono grezze, talvolta sfocate, ma di una realtà spesso sconcertante. L'iniziativa rientra nell'ambito di una campagna di sensibilizzazione promossa dall'assistenza sociale francese, il Samu social. «Abbiamo deciso di non prendere più la parola al posto loro, ma di lasciare ai senza tetto la possibilità di mostrare come vivono», ha spiegato alla stampa Stefania Parigi, la direttrice del Samu Social.
Così per 24 ore quattro clochard hanno filmato alcuni momenti della loro giornata. Le 40 ore di pellicola sono state poi ridotte a 24 e messe online, volontariamente senza montaggio. Le immagini scorrono quasi in tempo reale, un orologio segna il passare delle ore. Ecco quindi come è tutti i giorni la vita di un senzatetto. Quella vera, vissuta in strada, sotto i corridoi del metrò, fatta di poco, di noia, di disagi. Ci sono la violenza, la solitudine, l'alcol condiviso con i compagni, l'indifferenza della gente. Manu e gli altri hanno filmato i pasti consumati alla mensa dei poveri, il cestino posato a terra con le monete lasciate dai passanti, il sacco a pelo e i cartoni dove dormono la notte, il via vai delle gambe della gente.
La loro vita è fatta di poco, passano ore a vagare, a dormire sulla panchina di un parco, a chiedere l'elemosina seduti davanti all'ingresso di un negozio.

Volendo, restando connesso, l'internauta può vivere un giorno intero nei panni di un senzatetto. Ma quando vuole lasciarlo, chiudendo la pagina web, un messaggio di errore compare sul monitor: «Spiacenti - c'è scritto - ma lasciare la strada è molto più difficile...».

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