da Palermo
Ormai è il caso di chiamare Donatella Raffai per una consulenza sulla situazione siciliana, la prima conduttrice di Chi lha visto? Forse lei potrà tentare di dare notizie su un Pd che dalle amministrative siciliane esce con le ossa rotte. La battuta si raccoglie nella sinistra siciliana, mentre Arturo Parisi lancia lallarme sul rischio dissoluzione del Pd. Otto province su otto vinte aL primo turno dal centrodestra. E man mano che arrivano i dati delle Comunali la sinistra perde Messina, il centrodestra sembra riconfermare Catania e Siracusa. E persino a Favignana nellisola che ieri ha ricevuto la coppia dellanno, Briatore-Gregoraci, la vittoria è andata a Lucio Antinoro, sostenuto dalla sinistra in chiave anti DAlì che per un veto della Corte dei Conti non è riuscito a candidare il sindaco uscente, Ernandez, di suo riferimento. Ma Antinoro è stato sostenuto dallala di Fi che fa capo alla trapanese Giulia Adamo, della corrente di Gianfranco Miccichè.
La sinistra è scomparsa dalla rossa Enna, la città dove cè stata il minor numero di astensioni, il 5%, che dappertutto ha fatto registrare cifre tra il 10 e il 20%. Il presidente del Pd Cataldo Salerno, cede il posto a Giuseppe Monaco ex An, che vince con il 55%. Addio anche alla Provincia di Siracusa: presiedeva Bruno Marziano (Pd), ora tocca a Nicola Bono (An) che rappresenta il Pdl. Sinistra sparita anche da Caltanissetta: al presidente uscente, Collura (Margherita) subentra Pino Federico che batte (con il 70%) il candidato Pd e attuale sindaco Salvatore Messana arrivato al 29%. Vittoria secca anche a Trapani, con il 69% a Mimmo Turano e il 30% a Camillo Oddo. E successo senza equivoci a Palermo. La Provincia di Francesco Musotto, Fi, sarà governata da Giovanni Avanti, esponente dellUdc, che ha lasciato Franco Piro, già deputato nazionale, già assessore al Bilancio dellunico governo di sinistra della Regione siciliana, al 20%.
Sinistra debellata anche a Messina, dove Nanni Ricevuto (Fi) vince toccando l80% mentre Paolo Siracusano, candidato Pd-Idv non tocca il 17%. In serata lo spoglio per le Comunali restituisce la città dello Stretto al centrodestra, lasciando fuori Fracantonio Genovese, coordinatore regionale del Pd.
E i dati delle comunali, soprattutto a Catania, Messina, Siracusa sembrano confermare il trend delle Province.
A Catania, liste lenzuolo con 1200 candidati e due candidature di centrodestra (Stancanelli per il Pdl e Nello Musumeci, autonomista di destra, antifiniano) ha causato incertezza sino a tardi e non è escluso un ballottaggio che potrebbe opporre Raffaele Stancanelli al suo ex-amico di destra o con meno probabilmente a Giovanni Burtone del Pd.
Sono senza ombra di dubbio risultati di conferma della politica del centrodestra, anche se la forte astensione apre il dibattito sul ruolo delle Province. Molti sostengono che il rifiuto al voto dipenda dalla disaffezione dellelettore verso questa istituzione. Ma i commenti del dopo-voto a sinistra rafforzano lo scontro con la linea politica di Veltroni, seguita, anzi anticipata, in Sicilia dalla rottura con le forze di sinistra, rimaste fuori da qualunque voto nazionale e regionale. Il dato palermitano farà discutere a lungo visto che lastensione ha superato il 15%. Ma anche a destra ci sarà da parlare, dopo il ruolo rilevante dellUdc nella vittoria del centrodestra. È lo stesso Cuffaro a rivendicare la centralità del suo partito, non soltanto a Palermo dove il nuovo presidente Avanti afferma: «Io sono un uomo dellUdc» e Cuffaro ribatte che i risultati riportano la barra al centro. «Il voto siciliano stavolta esprime la situazione comè, visto che non è determinato dalla presenza di Berlusconi e lUdc vince a pieni voti».
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