Non c'è pace per il governatore di Sicilia, Raffaele Lombardo. Mentre non si è ancora risolta l'inchiesta che gli sta più a cuore, quella per concorso esterno in associazione mafiosa su cui si è spaccata la procura di Catania, nuovi dispiaceri arrivano da altri uffici giudiziari, quelli di Modica (Ragusa), che stanno facendo nuove indagini sulla villetta, abusiva secondo i pm, costruita a meno di 150 metri dal mare e intestata alla moglie di Lombardo, Saveria Grosso.
Per difendersi, e attaccate sua pur velatamente la solerzia dei magistrati che da mesi indagano sulla casa, il governatore siciliano ha scelto il suo blog. «Con tutta la dovuta considerazione per le iniziative della magistratura - scrive Lombardo - mi sembra opportuno precisare che l'ormai famosa "villa" di Ispica non è stata costruita ex novo a meno di 120 metri dalla battigia bensì è stata edificata prima della seconda guerra mondiale. Si tratta di una casa rurale a vano unico di 70 metri quadrati, e sottolineo 70, e senza servizi. Ai tempi in cui è stata edificata - prosegue il presidente della Regione siciliana - la casa distava circa duecento metri dal mare, mentre nel frattempo il naturale e notevole processo di erosione della costa ha determinato la riduzione delle distanze. Preciso inoltre che la casa in questione è una delle poche non abusive di quella zona ed una delle poche, se non l'unica, che invece è stata sottoposta a sequestro da parte della procura di Modica».
Quella aperta dalla procura di Modica è la seconda inchiesta sulla villa. Il procuratore capo della Repubblica di Modica, Francesco Puleio ha iscritto nel registro degli indagati funzionari e dipendenti del comune di Ispica e della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa. La villa, in fase di realizzazione e sotto sequestro giudiziario, è realizzata a meno di 150 metri dalla battigia e si estende per circa settanta metri quadri. La Procura vuole fare luce sulla struttura, ritenuta abusiva.
La prima inchiesta aveva già visto il rinvio a giudizio della moglie di Lombardo, del direttore dei lavori di ristrutturazione della casa e del titolare dell'impresa che li ha eseguiti. Lombardo, e i difensori della moglie, hanno sempre sostenuto che è tutto in regola. L'immobile, secondo la difesa, sarebbe stato già sanato, dopo un iter amministrativo durato 15 anni e si intenderebbe solamente completare.
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