Sicurezza a due facce: più stranieri, meno clandestini

Come un fenomeno in assestamento, come un movimento progressivo verso la normalizzazione, la clandestinità a Milano mano a mano sta perdendo colpi. E, tra ombre (ancora tante) e spiragli di luce (in aumento) si fa largo la legalizzazione degli stranieri. Il questore Vincenzo Indolfi, uomo della pubblica amministrazione, non è facile agli entusiasmi. Tuttavia è questa la principale novità che sente di dover annunciare alla vigilia dei festeggiamenti del 158esimo anniversario della polizia di stato che si terrà stamane, a partire dalle 10.30, al Teatro dell’Arte di viale Alemagna.
«Secondo i dati dell’ufficio immigrazione la sola riflessione che possiamo fare si riconduce a un bilancio positivo: la clandestinità si va rarefacendo e da parte degli extracomunitari c’è una tendenza alla legalizzazione» ha dichiarato Indolfi ieri mattina.
Quindi il questore ha sottolineato innanzitutto come nel 2009 ci sia stata una crescita del 17 per cento di extracomunitari regolarmente soggiornanti nella provincia di Milano rispetto all’anno precedente. Inoltre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, solo nei primi tre mesi di quest’anno, gli extracomunitari regolari sono passati da 293.657 a 355.052. Il dato che però più colpisce nel confronto tra le cifre dell’anno scorso e quelle del 2009, è il forte calo (-44 per cento) delle persone accompagnate presso l’ufficio immigrazione (5.346 contro 9.500) e degli inviti consegnati agli stranieri a presentarsi per chiarire le loro dubbie posizioni (-36 per cento). «Oramai quando effettuiamo dei controlli - ha concluso Indolfi - la maggior parte degli stranieri risultano regolari».
Secondo il questore questi dati positivi sono il frutto dell’attuazione a pieno regime delle norme sul ricongiungimento familiare introdotte dalla legge sull’immigrazione del 2007, ma scaturiscono anche dall’aumento delle quote locali di stranieri (con 27mila permessi che rappresentano il 18 per cento del totale nazionale), dall’effetto deterrente rappresentanto dalle misure introdotte dall’ultimo «pacchetto sicurezza», dalla regolarizzazione delle badanti del 2009 e, infine, da una diminuzione degli sbarchi di clandestini sulle nostre coste.
L’incontro con la stampa è stato anche l’occasione per fare un bilancio su tutti i reati. Per la polizia di stato il picco delle rapine scoperte riguarda quelle in farmacia: tra il 2008 e il 2009 sono stati risolti il 62 per cento dei colpi.

A preoccupare sono purtroppo ancora le truffe agli anziani, un reato che, come ha precisato Indolfi, «attraversa una fase di recrudescenza».
Gli stupri sono stati 54 nel primo trimestre del 2010. Tanti. Ancora troppi. Molti meno però dello stesso periodo dello scorso anno, quando si registravano ben 80 casi.

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