«Silvio, facciamo un patto...»

Indro Montanelli: con Berlusconi avevo dei buonissimi rapporti: sai com'è Berlusconi, è molto espansivo, molto gioviale. E il Giornale era in difficoltà gravissime. Il bravo Ferrauto, cui dobbiamo le iniezioni di ottimismo che ci ha sempre fatto, non poteva impedire che il Giornale avesse parecchi debiti e nessun fido in banca, perché nessuno ce lo faceva. (...)
Allora Berlusconi mi disse: «Se me ne prendessi carico io?». Risposi: «Ti bacerei i piedi, a patto che tu ti prenda il carico della gestione amministrativa e non interferisca nella sua gestione giornalistica e nella sua linea politica». Risponde: «Ma io sono pronto a mettertelo nero su bianco». «No - dico -, basta che mi dai la parola, noi ci conosciamo. Sia chiaro, che sono prontissimo a regalartele, le azioni!». «Beh, regalate no, le comprerò a poco prezzo accollandomi i debiti». Non erano poi dei debiti travolgenti, saranno stati un paio di miliardi. (...) Non avevamo una tipografia, non avevamo nulla.

Berlusconi mi disse: «Io in sei mesi ti faccio una tipografia, ti ripulisco dai debiti e mi assumo le responsabilità amministrative del Giornale». Mi avvicinai e: «Tu sei un benefattore - dissi - perché non ti puoi ripromettere nulla».
Mario Cervi - Gian Galeazzo Biazzi Vergani - I vent'anni del «Giornale» di Montanelli

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