Simini tranquillizza: «I piccoli ritroveranno le vecchie educatrici»

L’assessore all’Educazione Bruno Simini la definisce «una bolla di sapone». Riferimento alle polemiche sollevate da alcuni genitori preoccupati che per i bimbi che frequentano l’asilo nido di via Aldini o quelli di via Spadini, San Gimignano e Margherita si avvicini a settembre un rientro «traumatico», con educatrici tutte nuove, perché il Comune avrebbe affidato il servizio a cooperative esterne. «In realtà - tranquillizza Simini -, per ora si sposteranno in strutture nuove solo le educatrici che seguivano i bimbi che passeranno alla materna, mentre tutti gli altri a settembre ritroveranno quelle che conoscono già». Simini ricorda che la Finanziaria impone ai Comuni di riassumere solo il 20 per cento del personale uscente. Per questo tutti i settori fanno ricorso al privato sociale (i servizi sociali, tanto per citare, lo utilizzano per l’80 per cento del personale). «Negli ultimi quattro anni abbiamo aperto 17 asili e ne abbiamo ampliati altri, affidando il servizio in appalto a organizzazioni del privato sociale - fa presente Simini - e, non potendo assumere, non avremmo potuto fare altrimenti. Con la ristrutturazione di molti edifici, ho voluto collegare i nidi e le materne, come nel caso di via Ariberto, per garantire la continuità da zero a sei anni.

E intendo spostare gradualmente il personale comunale da alcuni nidi tradizionali, come i quattro finiti sotto la lente, a queste strutture che coprono un periodo più lungo della vita scolastica dei bimbi. Negli altri faremo ricorso all’esternalizzazione, un fatto positivo perché permette di accrescere i servizi alle famiglie anche senza fare nuove assunzioni».

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