nostro inviato a Torino
Enrico Fabris le aveva tolto il sogno della prima medaglia olimpica per il pattinaggio velocità, poi sono arrivate le gare e sono stati dolori perché dopo il decimo posto nei 500 metri di martedì scorso Chiara Simionato aveva dato appuntamento a tutti in quella che sentiva la sua prova regina, i mille metri (è la numero uno del ranking mondiale), distanza che ha pattinato benissimo per mezzo chilometro per crollare vistosamente nel finale, quando le gambe non sembravano rispondere alle ambizioni di questa trentenne trevigiana che bagnerà il ghiaccio con copiose lacrime di delusione.
«Stavo bene, dopo il bronzo di Fabris ero preoccupata di non essere allaltezza, dopo loro della staffetta invece ero contenta per loro e bella carica. Non so proprio spiegarmi cosa sia accaduto e nemmeno intendo cercare alibi... Posso soltanto dire che in questi giorni sentivo troppe pressioni su di me. Non scrivete per favore che non sono strafelice della sua medaglia individuale, sono felicissima per lui e per i ragazzi della staffetta, ma quei risultati hanno finito per far crescere le attese che evidentemente mi hanno mandato fuori giri. Chiedo scusa a quelli che credevano in me, ma la prima delusa sono io che mi sono allenata per due anni per raccogliere un 13° posto cioè niente».
Le sue Olimpiadi non sono finite: «Certo, vinta la coppa del mondo nei mille era questa la mia gara. Ora mi rimangono i 1500.
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