Nuotare a duecento metri di altitudine, con le nuvole che ti passano praticamente sopra la testa e la vista, giù in basso, dell'avveniristica baia dove spiccano la Singapore Flyer, la ruota panoramica che sfiora l'acqua, le cupole a forma di pancia di armadillo dei Theatres on The Bay, The Float@Marina Bay ovvero lo stadio da 30 mila posti «galleggiante» sul mare, l'elicoidale Helix Bridge, oltre al rutilante Crystal Pavillion, il negozio di lusso di Louis Vuitton.
Solo a Singapore, per la precisione nella piscina a forma di nave del Marina Bay Sands Sky Park, è possibile godere di uno spettacolo tanto fantasmagorico. In questa città stato affacciata sul Mare di Giava, che Sir Stamford Raffles, funzionario della Marina Britannica a inizio dell'800 elesse a porto franco delle Compagnia inglese delle Indie Orientali, «segnandone» il destino, bisogna prepararsi alle sorprese. Che hanno come palcoscenico più fantasmagorico la baia. Presto sarà completato anche il Giardino Botanico al coperto e l'attore hollywoodiano Bruce Willis aprirà la versione Far East del suo night club Pangea a forma di diamante, ma intanto è... fiorito il gigantesco loto dell'ArtScience Museum, che ospita mostre all'avanguardia sul piano tecnologico e scientifico. Ad esempio, sino al 29 aprile, si può ammirare in «Titanic The Artifact Exhibition» una ricostruzione delle cabine del famoso transatlantico affondato il 28 aprile del 1912 con 1.600 persone a bordo e persino alcuni oggetti originali.
Anche negli interni delle costruzioni affidate alle archistar mondiali, la vista è appagata dalle autentiche installazioni che riempiono ad esempio la hall, immensa, del Marina Bay Sandals, l'hotel più grande di Singapore capace di ospitare sino a 2.500 persone: sopra il banco della reception Sol LeWitt ha realizzato un arcobaleno; si cammina nella Rising Forest di Chongbin Zheng, restando impressionati anche dalle opere di Anthony Gormley, gli specchi blu di James Carpenter e dal Wind Arbor firmato da Ned Kahn. Persino gli hotel più classici vanno assolutamente visitati, se non prenotati, come il Fullerton, il Palazzo delle Poste in epoca coloniale, e il Fullerton Bay aperto nel Clifford Pier, il porto dove attraccavano le navi cariche di gemme preziose e di manufatti in lacca partite dalla Cina: i camerieri sono vestiti come marinai, le stanze arredate con lampadari in cristallo e ovviamente affacciate sulla baia, rischiarate ogni notte dai fuochi di artificio, uno spettacolo pirotecnico da godere prendendo un cocktail sulla terrazza del Lantern.
Il drink per antonomasia di Singapore, però, è lo Sling a base di cherry brandy, granatina e ananas, un escamotage inventato dal barman del Raffles Hotel per aggirare il divieto di bere alcolici imposto un tempo al gentile sesso. Ora quella legge non vale più, ma il Singapore Sling di colore rosa resta una delizia da sorseggiare nei patii alberati, e nelle stanze dai raffinati decori in legno di questo storico albergo, il Raffles appunto, in stile coloniale, che fu decantato da Rudyard Kipling e Somerset Maugham. Decisamente più elettrizzante l'atmosfera che si respira in Orchard Road, quattro chilometri di Mall e Shopping Centre, dal Tangs al Wisma Atria e Takashimaya dove si possono comperare tutte le ultima novità della tecnologia e telefonia mobile.
Per gli acquisti etnici, invece, bisogna trasferirsi in Serangoon e Buffalo Road, in quella che viene soprannominata Little India, dove nei pressi del tempio indù di Chettiar che sfoggia un Gopuram alto 23 metri, si trovano bazaar di sete, sahri e gioielli, gallerie di arte che espongono stuatuine di Buddha e Ganesh. L'anima cinese di Singapore, invece, «abita» il quartiere di Chinatown, tra il Buddha Tooth Relic Temple & Museum e il Tempio dei Monti del Drago dedicato alla dea della grazia Guanyin: gli emigranti dall'Ex Impero di Mezzo giocano interminabili partite di backgammon e sono tutti indaffarati nell'acquisto di tè, germogli.
C'è anche una larga fetta di popolazione malese e pakistana, di fede musulmana, che vive a Haji Lane e Kampong Glam, molto trendy per gli atelier bistrot come Pluck, My Fat Lady, A Thousand Tales, le profumerie di Arab Street, i bar alla moda Going Om e Fika. A... unire genti di fedi e culture tanto diverse è anche l'amore per la natura, così lussureggiante, soprattutto per le centinaia di orchidee che a Singapore spuntano ovunque, beandosi del loro profumo al Botanic Garden. E per gli animali: il Night Safari (www.nightsafari.com.sg) tra oranghi, tigri, formichieri registra sempre il tutto esaurito.
A Singapore si vola, senza scalo, con Singapore Airlines (www.singaporeair.com) da Milano Malpensa tutti i giorni e da Roma Fiumicino.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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