Damasco - Si riaccende la protesta in Siria. Dopo la tradizionale preghiera del venerdì manifestazioni in tutto il Paese. La novità è che in quello che è stato ribattezzato il "venerdì della libertà", o dell’Azadi (in lingua curda), hanno un ruolo di primo piano i gruppi curdi. Su Internet gli organizzatori della manifestazione odierna descrivono come sia "chiaro a tutti che l’approccio militare usato dal regime siriano dal primo giorno della nostra rivoluzione abbia fallito e abbia causato gravi conseguenze sulla Siria come paese e sullo stesso regime". Per la prima volta, migliaia di persone stanno manifestando in due quartieri centrali di Damasco, Rukn Addin e Midan, riferisce l’emittente tv al Arabiya. Nelle settimane scorse, a Midan si erano già visti cortei, ma con circa un centinaio di persone.
Morti ventuno manifestanti È salito a 21 morti il bilancio provvisorio delle vittime degli scontri scoppiati durante le manifestazioni contro il governo che hanno avuto luogo in molte città della Siria dopo la tradizionale preghiera islamica di mezzogiorno. Lo hanno riferito testimoni oculari, citati dalla tv araba ’al-Jazeerà. Le proteste contro il presidente siriano Bashar al-Assad sono divampate in particolare a Daraa, Homs, Banias e Albukamal. A partire da questa mattina le principali tv satellitari arabe stanno seguendo in diretta gli avvenimenti che riguardano la Siria, collegandosi con attivisti e testimoni e utilizzando i video diffusi dagli attivisti sul web per mostrare le immagini delle proteste.
In arrivo sanzioni dall'Ue La comunità internazionale non sta a guardare. Una nuova tornata di sanzioni europee, che coinvolgerà direttamente il presidente siriano Assad. La proposta approda lunedì sul tavolo del vertice dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, chiamati a elaborare ulteriori misure restrittive nei confronti di una decina di esponenti del regime, tra cui lo stesso leader.
"Lunedì i ministri degli Esteri ne discuteranno ma a livello politico c’è consenso", ha riferito il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, nel corso del consueto briefing con la stampa. Le sanzioni in discussione, ha aggiunto, riguardano "il blocco dei visti, l’embargo sulla vendita di armi e il congelamento dei beni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.