I punti chiave
Può trarre in inganno la parola "tecnologia", oggi sempre più associata a qualcosa di tecnicamente sviluppato o che, perlomeno, debba essere alimentato con la corrente elettrica. In realtà, partendo dal suo etimo fino alle accezioni più recenti, la tecnologia è “un insieme di elaborazioni teoriche e sistematiche applicabili alla razionalizzazione dell’intervento produttivo”.
Da qui è lecito sostenere che la ruota, l’ascia, le scarpe, il fuoco e la stampa a carattere mobile sono tutte tecnologie. È altrettanto lecito affermare che l’uomo è da sempre tecnologico, ancora prima dell’avvento dell’elettricità, della macchina a vapore, delle fabbriche, del computer, di internet, dei robot e della domotica.
Ogni ritrovato tecnologico è dettato da bisogni di praticità, dalla necessità di rendere più comoda la vita quotidiana. Oggi tutto ciò si traduce anche in un vasto assortimento di tecnologie avanzate che danno supporto tanto ai Silver (la generazione di persone che oggi ha almeno 65 anni) quanto alle persone con disabilità. I nostri avi non hanno demonizzato le tecnologie, al contrario le hanno incentivate, accettate e auspicate. Non c’è motivo per dimostrare ritrosia oggi.
La domotica non è soltanto un aggregato di tecnologie per pigri e nerd, rientra in un contesto più ampio di assistenza e praticità. Ce lo racconta Next-H, content provider e startup innovativa.
La domotica e il supporto agli over
Il termine “domotica” rappresenta un insieme di tecnologie pensato per migliorare la qualità della vita all’interno delle case. Elettrodomestici, termostati e più in generale dispositivi dotati di sensori che consentono risparmi energetici, maggiore sicurezza e funzionalità.
Le smart home sono appunto quelle case in cui trovano posto queste tecnologie, capaci tra l’altro di assistere in modo attivo le persone che hanno determinate necessità.
La maggior parte delle tecnologie per le smart home non sono pensate per i silver ma accontentano anche le loro esigenze: lavatrici intelligenti che possono essere gestite a distanza tramite app sono state concepite per chi lavora fuori casa e può gestire il bucato durante gli orari più consoni, in realtà sono molto utili anche a chi ha problemi di mobilità. Questo vale per ogni elettrodomestico intelligente, oggi ne esiste una vasta gamma: tv, forni, asciugatrici, frigoriferi, aspirapolvere, lavapiatti, tapparelle, finestre, tende e altri ancora.
C’è anche tutta una branca della domotica che studia sistemi di sicurezza e videosorveglianza i quali, certamente nati per osservare a distanza che nessun malintenzionato prenda di mira proprietà private, sono sempre più declinati all’assistenza delle persone.
Servizi di assistenza anche di natura medica erogati a distanza, grazie a dispositivi intelligenti e sensori che monitorano le condizioni di salute delle persone.
Sembra una frase di circostanza ma apre le porte a un mondo multistrato: chi non si sentirebbe più sicuro sapendo di vivere in appartamenti nei quali una perdita di acqua o una quantità di fumo anomala fanno scattare un rapido intervento di verifica da parte di addetti specializzati?
Allo stesso modo, grazie a sensori e assistenti vocali, una persona con problemi di mobilità può chiedere compagnia, raggiungere specialisti senza uscire di casa e chiedere loro lumi su sintomi estemporanei.
Ma c’è ben altro in gioco, e lo sottolinea con enfasi il programma Jade lanciato dall’Unione europea. Il cuore del programma è tanto semplice quanto foriero di panorami sfaccettati: l’Ue riconosce il merito che i progressi della medicina hanno avuto nell’aumento della longevità, sostenendo anche che questa evoluzione può essere caduca se non accompagnata da un adeguato sistema di assistenza domiciliare in ambito sociale e sanitario. Bruxelles, che affronta la questione da un punto di vista normativo, spinge gli Stati membri a prevedere piani nazionali per l’assistenza dei silver ma c’è un effervescente retroscena popolato di servizi e prodotti, una costellazione di dispositivi intelligenti veramente capaci di interagire con il quotidiano degli individui, rispettando riservatezza e privacy e garantendo una migliore assistenza.
La domotica assistenziale
Entrando più nello specifico, la domotica rivolta ai cittadini over e a chi soffre di patologie fa parte della missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha un occhio di riguardo per la tele assistenza.
Oltre agli esempi già citati, questo sono alcune delle tecnologie che fanno parte della domotica generale e di quella con deriva prettamente assistenziale:
automazione di impianti di riscaldamento ed elettrici. In questo caso la termoregolazione e l’illuminazione possono adeguarsi a chi vive nella casa, riscaldando e illuminando gli ambienti in cui ci sono persone, adeguandosi anche agli orari del giorno in cui gli abitanti della casa svolgono attività specifiche. Per esempio, scaldare la sala pranzo durante le ore dei pasti o la camera da letto poco prima dell’ora in cui solitamente vanno a dormire o adeguare illuminazione e riscaldamento alle condizioni della luce e della temperatura esterne;
gestione a distanza di tutti i dispositivi smart della casa;
sistema di allarme e videosorveglianza;
monitoraggio remoto dello stato di salute delle persone;
monitoraggio degli inquinanti.
Per essere considerate tecnologie a tutti gli effetti, devono avere alcune peculiarità:
facilità e trasparenza d’uso;
affidabilità;
costi contenuti;
diffusione.
I costi
Nell’impossibilità di censire i prezzi di mercato di ogni singolo dispositivo smart, sia questo un tv, un termostato o un elettrodomestico, si può tracciare un quadro di insieme sostenendo che qualsiasi dispositivo ha prezzi che oscillano tra le poche decine di euro fino a superare il migliaio di euro.
Si può installare una tapparella elettrica convertendo quelle esistenti oppure cambiandole completamente: in questo caso il prezzo varia da poche decine di euro a 500 euro circa.
Un tv smart ha un prezzo che va dai 250 euro circa fino a cifre che superano i mille euro, altrettanto si può dire per altri elettrodomestici, con l’eccezione di frigoriferi e lavatrici smart, i cui costi partono da cifre più alte. Si trovano frigoriferi a partire da circa 800 euro e lavatrici dai 500 euro in su.
L’illuminazione intelligente costa poche decine di euro, anche i termostati per le caldaie sono reperibili per cifre molto contenute. Altro discorso è la necessità di cambiare l’intera caldaia, in questo caso le cifre sono molto superiori e raggiungono i 2.000-3.000 euro.
C’è poi l’ecosistema dei servizi che ruotano attorno alla teleassistenza e, in questo ambito, il prezzo varia dall’entità del servizio offerto e dalla rete di specialisti disponibili per fornire la migliore copertura possibile.
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