In una società dove l'elettricità è diventata il fulcro delle attività umane, la necessità di risparmiare energia con comportamenti virtuosi è diventata ormai sempre più sentita e il tema coinvolge sempre di più sia i consumatori, sia i produttori.
Alcune considerazioni su elettrodomestici e risparmio energetico
Il contesto è quello di un mondo occidentale che ormai non può più fare a meno di certi comfort, ma che continua a rappresentare quella "minoranza" responsabile comunque di gran parte dei consumi e, di conseguenza, delle emissioni di CO2 nell'ambiente. Se non si sceglie la strada della decrescita, e quindi si punta a mantenere lo stesso stile di vita attuale, l'unica possibilità per limitare il proprio impatto sull'ambiente è quella di adottare comportamenti virtuosi e percorrere la via dell'efficientamento
Da parte dei produttori serve una strategia che riduca le emissioni durante la creazione dei prodotti che poi vengono venduti, a partire da un'attenta selezione delle materie prime dalla catena dei fornitori per arrivare al processo produttivo e all'ingegnerizzazione di dispositivi che puntino all'efficienza. Da parte dei consumatori, invece, occorre un utilizzo accorto.
Se guardiamo alla casa, dove gli elettrodomestici giocano un ruolo importante nei consumi (riflessi nella bolletta elettrica), la chiave è acquistare dispositivi che abbiano un'ottima classe energetica, perché la differenza tra un vecchio elettrodomestico energivoro e uno nuovo, molto più efficiente, si riflette alla lunga sui costi. E non è solo marketing: la vecchia Classe A+++, ad esempio per un frigorifero, oggi corrisponde alla Classe E della nuova etichetta energetica introdotta come standard nel 2021. Tradotto in energia, un vecchio frigorifero in Classe A+++ consuma, in media, circa 200 kWh annui mentre un nuovo frigorifero in Classe B ne consuma poco più di 100 kWh/annui.
Aggiornare un prodotto vecchio, quindi, significa dimezzare i consumi annuali e, considerando che gli elettrodomestici hanno una vita molto lunga, il beneficio economico si percepirà nel tempo perché 30 euro di elettricità in meno all'anno corrispondono, in un decennio, ad almeno 300€ risparmiati.
Le (nuove) abitudini degli italiani
Quanto siamo pronti e predisposti al risparmio? Ce lo svela un sondaggio commissionato da Samsung in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio. Secondo lo studio di Human Highway, negli ultimi due anni il 55,6% degli intervistati ha fatto più attenzione al consumo di energia in casa, cercando di ridurlo con pratiche virtuose per non sprecare elettricità, ma anche cibo e acqua.
Ovvio che la causa sia da imputare agli aumenti di elettricità e gas che sono stati conseguenza dello scenario geopolitico che stiamo vivendo: il 42% degli intervistati lo fa per un motivo prettamente economico, mentre solo il 23% adduce tra le motivazioni la preoccupazione per il nostro impatto sull'ambiente, e le donne sono in generale quelle più attente (il 59,1% contro il 51,4% degli uomini). Tra le diverse generazioni? Adulti e Senior (74,4%) sono quelli che hanno modificato maggiormente i propri comportamenti mentre Millenials e Gen Z (64,4%) si posizionano un gradino sotto.
Interrogati sui comportamenti tenuti, 2 italiani su 3 hanno risposto che riciclano sempre e il più possibile, inoltre sono anche più attenti nel cercare di riparare gli oggetti rotti prima di buttarli. L'aumento del carburante ha portato 1 intervistato su 3 a preferire l'uso della bicicletta (o a camminare) in tutte quelle situazioni in cui è possibile fare a meno dell'auto.
La Gen Z, poi, è quella più interessata ad acquistare oggetti di seconda mano, il 36% dei più giovani lo fa mentre solo il 15% dei Senior si rivolge al mercato dell'usato. In casa, poi, 7 su 10 fanno più attenzione a spegnere le luci e 1 su 2 programma gli elettrodomestici negli orari di minor consumo.
Spesso, però, non ci si rende conto di quanto possiamo risparmiare con dei piccoli gesti finché non ci troviamo davanti i numeri: è per questo che, interrogati su quanto potrebbe aiutare la tecnologia (con un'app per tracciare i consumi) a risparmiare, i giovani della Gen Z hanno risposto per il 42% che userebbero volentieri un'applicazione in grado di tracciare tutti i consumi della casa, mentre i Senior sono ancora restii (solo il 10,6% la vorrebbe).
Cosa stanno facendo i produttori?
Samsung sta lavorando proprio in questa direzione, ed è chiaro che il suo interesse nel commissionare il sondaggio punta a sondare se anche in Italia le sue soluzioni per il risparmio energetico potrebbero avere presa. SmartThings si è recentemente arricchito della sezione Energy, una schermata dell'applicazione per la casa smart che traccia il consumo dei dispositivi e permette, a colpo d'occhio, di scoprire come possiamo risparmiare, oltre a gestire da remoto l'accensione e lo spegnimento.
Con l'applicazione, a patto di avere dei dispositivi smart, si possono poi automatizzare alcuni comportamenti virtuosi: si può programmare la chiusura delle veneziane automatiche all'accensione del climatizzatore, così che questo possa essere più efficiente nel raffreddare la stanza senza dover contrastare i raggi solari provenienti dalla finestra.
Inoltre gli elettrodomestici più recenti sono in grado di lavorare su più fronti: ad esempio gli ultimi modelli di frigorifero, inviano una notifica se la porta resta aperta e, in contemporanea, emettono un avviso sonoro insistente per attirare l'attenzione. E se la porta resta aperta, spengono la luce per limitare al minimo il consumo.
In realtà, però, i coreani di Samsung non sono gli unici. Anche LG ha recentemente presentato (IFA 2023) le soluzioni per una casa più efficiente, e la chiave è quella di un ecosistema dove gli elettrodomestici parlano fra di loro per ottimizzare i consumi: ad esempio la lavatrice "sa" quando stiamo producendo energia in eccesso con il fotovoltaico e si avvia automaticamente per non sprecarla.
Pure Haier sta puntando su un'app che connetta i vari elettrodomestici per migliorarne la gestione, e ovviamente non è l'unica. Quello che si nota, infatti, è un trend che abbraccia (con velocità diverse) tutti i produttori, con una criticità: ognuno punta al proprio ecosistema.
Ad oggi, infatti, non esiste uno standard in grado di unire elettrodomestici di diversi brand in un'unica app per il controllo dei consumi, a meno di non ricorrere a soluzioni meno intuitive come Home Assistant o Homey, centri di controllo per la casa connessa che permettono di "ignorare" il marchio dei nostri dispositivi e restituirci una schermata dove tenere sotto controllo tutti i consumi in tempo reale.
Se dovete rinnovare completamente la casa il gioco è facile: scegliete il vostro marchio preferito, se ha già elettrodomestici connessi che monitorano i loro consumi, e vi legherete così ad un ecosistema che può sfruttare sinergie interessanti: le moderne smart TV di Samsung, ad esempio, vi avvisano in tempo reale quando il forno è arrivato alla giusta temperatura per iniziare la cottura, così da non sprecare energia ad esempio.
Se, invece e come molti, la vostra casa è un mosaico di elettrodomestici di diversi brand, magari acquistati man mano che quelli vecchi erano da sostituire e inseguendo le promozioni, allora la gestione dell'energia deve necessariamente essere unificata da sistemi esterni, anche gratuiti, con un aumento della complessità che non tutti tollerano, anche solo per la perdita di tempo necessaria a configurare un sistema come Home Assistant.
Da qui l'appello al mondo dei produttori: ben vengano gli ecosistemi dove la TV parla con il forno e con il frigorifero ma, per perseguire davvero un obiettivo più alto e condiviso come quello del risparmio energetico, servirebbe un gioco di squadra di tutto il mondo produttivo e uno standard che possa
integrare in un'unica app anche dispositivi dei concorrenti, almeno per la funzione base legata alla lettura dei consumi.D'altronde non è quello l'intento? Spronare noi utenti a risparmiare per il bene di tutti e del pianeta?
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