Via ai divieti di circolazione per colpa dell'inquinamento, che si presentacon livelli stellari a macchia di leopardo tra le varie province lombarde. Ieri i dati pubblicati da ArpaLombardia hanno certificato il quarto giorno consecutivo di superamento del valore limite riferito alla media giornaliera di PM10 nelle province di Bergamo e Brescia. Certificato anche il terzo giorno di superamento consecutivo della soglia limite di polveri nelle province di Milano, Monza, Pavia, Lodi e Cremona e il secondo giorno in provincia di Mantova.
Considerate le previsioni meteorologiche, tendenzialmente favorevoli all'accumulo degli inquinanti, da oggi scattano le misure temporanee di primo livello in tutte le province. Come previsto sarà attivo - nei comuni con più di 30mila abitanti e in quelli che hanno aderito su base volontaria - il divieto di circolazione dei veicoli fino a Euro 1 benzina e fino a Euro 4 diesel compresi, anche se dotati di FAP (filtro antiparticolato) efficace o aderenti al servizio Move-In.
In tutti i Comuni delle province interessate saranno inoltre vigenti il divieto di utilizzo degli impianti termici alimentati a biomassa legnosa fino a 3 stelle comprese, il divieto di spandimento dei liquami zootecnici (salvo iniezione e interramento immediato), la riduzione di un grado delle temperature massime nelle abitazioni e il divieto di qualsiasi tipo di combustione all'aperto.
In base all'evoluzione delle condizioni meteo, verrà poi valutata l'eventuale disattivazione delle misure (sul sito www.infoaria.regione.lombardia.it sono riportate tutte le informazioni relative alle misure temporanee).
Con i divieti, come ogni anno, scattano anche le polemiche politiche con il consigliere di Europa Verde Carlo Monguzzi che chiede interventi strutturali: «Quando lo smog è così alto qualsiasi misura, anche fosse seria, è inefficace. Bisogna non arrivare a questa situazione: servono misure di prevenzione e strutturali.Per quanto riguarda Milano poi il fermo degli Euro 4 e l'abbassamento di un grado di temperatura sono in vigore da anni».
Per il centro destra la situazione è la dimostrazione del fallimento delle politiche green dell'amministrazione: «Da parte della maggioranza di Palazzo Marino, l'introduzione di Area B, l'esagerato aumento di Area C, le diverse zone 30 km/h, le numerose piste ciclabili e le altrettante aree pedonali - attacca Riccardo De Corato il deputato FdI - sono state un vero e proprio fallimento della sinistra dell'ultimo decennio. Tutti questi provvedimenti sono serviti in primis a dichiarare guerra agli automobilisti e motociclisti e poi a mettere le mani nelle tasche dei milanesi peggiorando l'aria cittadina».
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