Avviso alla giunta e in particolare al sindaco Beppe Sala e all'assessore alla Mobilità Arianna Censi. la lotta all'inquinamento che l'amministrazione sta portando avanti contro le auto in modo ideologico ha sbagliato obiettivo: la fonte principale di emissioni di polveri sottili è il riscaldamento domestico e in particolare quello alimentato a bio massa. É quanto emerge dell'analisi di Assogasliquidi-Federchimica sulla situazione dell'inquinamento nel Bacino Padano. I dati raccolti dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale evidenziano come circa il 55 per cento delle emissioni di polveri sottili sia imputabile al settore del riscaldamento domestico e solo il 13 per cento al settore dei trasporti.
Innovhub, il centro nazionale di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico della Camera di Commercio, ha messo a confronto le principali tipologie di impianti utilizzati per il riscaldamento domestico: la conclusione è che gli impianti a biomassa (legna e pellet) emettono polveri sottili anche di due ordini di grandezza superiori rispetto agli impianti a gas. La combustione di legna e pellet negli impianti di riscaldamento è la prima causa dell'inquinamento atmosferico e ciò è ancor più consistente nelle zone più a rischio, quali i territori della Pianura Padana.
Per quanto riguarda la mobilità le emissioni di ossido di azoto nel trasporto su strada hanno visto la crescita relativa del contributo delle vetture a gasolio. Dai test di Innovhub sulle emissioni di gas di scarico e il consumo di combustibile su una flotta di 5 autovetture (PC) bifuel a GPL Euro 6b/c, emerge come con il GPL siano stati rispettati tutti i limiti di emissione degli inquinanti regolamentati sia in laboratorio che su strada, così si registrano notevoli riduzioni delle emissioni di particolato con alimentazione a Gpl. Ancora il Gpl emette il 10 per cento in meno di Co2, un motore a benzina. La conclusione è che il Gpl, se ben installato e gestito, può essere un'ottima soluzione per raggiungere obiettivi di riduzione di impatto ambientale da inquinanti e CO2 allo scarico.
«Nel settore dei trasporti va considerato che il parco auto circolante risulta sempre più vetusto e difficile da svecchiare, soprattutto in relazione all'attuale crisi economica, che non consente alle famiglie di avere la disponibilità necessaria per l'acquisto di una vettura nuova - osserva Andrea Arzà presidente di Assogasliquidi-Federchimica -. Questi dati dovrebbero far riflettere sull'esigenza di dare oggi un sostegno nel breve termine ai cittadini che hanno un'auto obsoleta e quindi fortemente inquinante e che invece, se incentivati, potrebbero decidere di convertire a gas la propria autovettura, con benefici diretti sull'ambiente e anche sul tessuto produttivo». «Il gas e tutti i combustibili ad esso legati sono fondamentali per il tema della transizione- commenta Alessandro Morelli, viceministro al Mit -.
Del resto è oggettivo che l'Europa ci abbia imposto delle sfide veramente difficili da raggiungere e per questo il nostro scopo deve essere quello di incentivare il gas e altri combustibili con un approccio non ideologico».
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