"Truffa da 170mila euro". Gianni Boncompagni raggirato dall'amico prima di morire

Un consulente finanziario è finito a processo per avere sottratto circa 174mila euro dal conto corrente di Gianni Boncompagni prima della sua morte. Truffate anche altre due donne

"Truffa da 170mila euro". Gianni Boncompagni raggirato dall'amico prima di morire
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Nei suoi ultimi anni di vita Gianni Boncompagni sarebbe stato raggirato da un amico e consulente finanziario. Una truffa da 174 mila euro che l'uomo, 40enne, amico del regista, avrebbe messo in atto nei tre anni precedenti alla scomparsa del popolare autore televisivo. La vicenda è finita sul tavolo dei giudici del tribunale di Roma grazie alle denunce di altre due donne, vittime anche loro delle strane manovre finanziarie attuate dal consulente.

La truffa a Gianni Boncompagni

Valerio Finelli, funzionario di una filiale della Deutsche Bank, che il Corriere della Sera riferisce essere parte lesa nel processo, era amico di Gianni Boncompagni e, facendo leva proprio sulla fiducia instauratasi tra di loro, gli avrebbe sottratto dal conto corrente circa 174mila euro. Le manovre finanziarie illecite si sarebbero realizzate tra il 2014 e il 2016 cioè poco prima della morte di Gianni Boncompagni scomparso il 16 aprile 2017 all'età di 85 anni.

Il processo è in corso e Finelli è accusato dal pubblico ministero di appropriazione indebita di beni altrui, aggravata dalle ingenti cifre e dai metodi fraudolenti. Per capire cosa sia davvero successo tra il 2014 e il 2016 - anni nei quali il consulente avrebbe convinto Boncompagni a dargli mandando di operare sul suo conto - la polizia ha ricostruito gli ultimi passi del consulente. Le indagini hanno permesso di individuare quattro operazioni sospette compiute da Finelli sul conto del popolare regista e autore di "Non è la Rai", aperto presso la filiale in zona Farnesina.

Da difesa del consulente finanziario

Nel procedimento a suo carico, il funzionario bancario deve rispondere dello stesso reato ai danni di due sorelle - Maria Rosaria e Maria Letizia Luzi - alle quali l'uomo avrebbe sottratto cifre molto più importanti rispetto a quelle di Boncompagni, cioè circa 800mila euro fatti sparire nello stesso periodo di tempo. L'uomo, che era amico di Boncompagni, però nega di avere tenuto per sè le somme sottratte. "Siamo sicuri di poter dimostrare che si tratta di una ricostruzione non rispondente alla realtà. Il nostro assistito ha inoltre portato all'attenzione del giudice la prova della avvenuta restituzione delle somme", ha dichiarato Massimo Romano, il legale di Valerio Finelli.

Il procedimento penale

La prima udienza del processo penale a carico del consulente si è tenuta martedì 3 ottobre davanti al giudice monocratico del

tribunale di Roma con l'integrazione delle aggravanti nell'accusa originaria. A rappresentare Gianni Boncompagni c'era una delle figlie dell'autore insieme ai suoi legali. La nuova udienza è sta fissata per il prossimo aprile.

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