
Sono stati 325 nel 2024 - «con un aumento del 46%» - i bambini coinvolti «come persone offese indirettamente» in situazioni di violenza. Hanno assistito a casi e rischiano di sviluppare un trauma immediato o mediato, quindi «crescendo possono perpetrare il modello maschile che attua questo tipo di atteggiamento o essere in futuro delle potenziali vittime». Il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia (nella foto) ha acceso un faro su questi numeri, sottolineando che «il coinvolgimento dei bambini ci preoccupa molto». Ne ha parlato al convegno promosso ieri a Palazzo Marino dall'associazione «Federico nel cuore», per ricordare i 16 anni trascorsi dalla scomparsa di Federico Barakat, ucciso dal padre (poi suicida) nel 2009 quando aveva solo otto anni e durante un colloquio protetto nella sede dei servizi sociali di San Donato Milanese. Roia ha sostenuto che «bisogna intervenire, essere coerenti con la legge e iniziare a dire chiaramente che il papà che agisce con violenza non può essere un buon papà, il giudice civile deve congelare il rapporto con il papà violento nell'interesse del bambino finchè non ha completato un percorso di recupero». Purtroppo, ha sottolineato Roia, «in alcuni casi nei nostri tribunali viene applicata in maniera distorta la normativa in materia di affido condiviso, come se a qualsiasi costo si dovesse generare un rapporto tra bambini e padre violento, anche laddove l'uomo non ha cominciato un percorso di riconoscimento della violenza: si tratta di una stortura che dobbiamo correggere». Ricorda che la riforma Cartabia «impone al giudice civile, in presenza di situazioni di violenza, di effettuare un accertamento incidentale ai fini della decisione di affidamento del bambino». In aumento nel 2024 anche le sanzioni penali in termini di anni di carcere: 798 anni in totale, con un aumento del 12% rispetto al 2023. «Chi usa violenza ha una risposta sanzionatoria di tipo penale importante» avverte. Il convegno è stato aperto dal sindaco e dall'assessore al Welfare Lamberto Bertolè. «Milano vuole essere in prima linea nel contrasto a fenomeni di violenza, in particolare nei confronti di donne e bambini - ha dichiarato Beppe Sala -.
Abbiamo 9 case rifugio e riusciamo ad assistere migliaia di donne all'anno. Il Nucleo tutela donne e minori dei vigili ha aperto 329 fascicoli nel 2024 per maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali su minori, molti casi di pedopornografia e revenge porn».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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